Vaticano

Prete dell’altare, del pulpito, del confessionale: è stata per secoli la chiave di formazione dei sacerdoti, grazie alla quale in Piemonte c’è stata un’eccezionale fioritura di santità sacerdotale.

Durante la prima udienza generale dopo la fine del Giubileo, Papa Francesco è tornato a riflettere sulle opere di misericordia, soffermandosi sul “consigliare i dubbiosi e insegnare agli ignoranti”.

“Se vuoi trovare Dio, cercalo dove Lui è nascosto: nei più bisognosi, nei malati, negli affamati, nei carcerati”. A Roma il Giubileo delle persone escluse, mentre si chiudono le Porte Sante in tutto il mondo.

Il lungo abbraccio di Francesco ai senza fissa dimora riuniti in Vaticano per il Giubileo: “Perdono se vi ho offeso. Perdono per i cristiani che si girano dall’altra parte”.

Prosegue il ciclo di Catechesi sulle Opere di Misericordia: visitare ammalati e detenuti: “quante lacrime ho visto scendere sulle guance dei prigionieri che forse mai in vita loro avevano pianto”.

Giubileo dei detenuti. Il Papa: “Tutti possiamo sbagliare, ma si può sempre cambiare”. All’Angelus l’appello per un atto di clemenza per quanti “ritenuti idonei”.

La solidarietà verso gli stranieri: “all’inizio ci rifiutiamo perché ci dà un po’ di incomodità,  - ma … puzza … - . Alla fine ci profuma l’anima e ci fa cambiare”. Poi: amate il Rosario,  preghiera semplice che consola.

All’Angelus il dolore e la preghiera del Papa per gli innocenti ed i bambini uccisi a sangue freddo in Iraq. Poi una riflessione sulla Giornata Missionaria ed un’esortazione al coraggio.

L’Udienza Generale sulle opere di Misericordia: “Se incontro un povero, giro lo sguardo oppure mi fermo a parlare? Anche se non mancherà qualcuno che dica: ma questo è pazzo, parlare con un povero”. 

La Canonizzazione celebrata in Piazza San Pietro da Papa Francesco: “La preghiera non è rifugiarsi in un mondo ideale, pregare è lottare”. All’Angelus l’appello per le famiglie e per il lavoro