Da Aristotele ad Einstein, quando la scienza interroga l'uomo
Da Aristotele ad Einstein, passando per Copernico, Tommaso d’Aquino, Galileo, Darwin… I progressi della scienza continuamente interrogano la nostra visione dell’uomo, ne scrive Valter Danna, docente di Filosofia teoretica alla Facoltà teologica torinese

L’uomo occidentale, a partire dal mondo greco del VI secolo, si è lasciato guidare dal puro, distaccato e illimitato desiderio di conoscere e ha dato origine al sapere filosofico con cui da allora è alla ricerca di una comprensione sempre più piena del mondo e dell’uomo stesso. In questa serie di articoli cercheremo di evidenziare alcune implicazioni tra lo sviluppo del sapere scientifico sul mondo della natura e la visione dell’uomo. Naturalmente quando parliamo di «scienze» intendiamo cose molto diverse tra loro a seconda dell’epoca storica a cui ci riferiamo. Anche se il nostro focus saranno soprattutto le scienze moderne, tuttavia, la comprensione degli sviluppi scientifici degli ultimi quattro o cinque secoli risulterà più chiara se terremo presente la concezione antica e medioevale di scienza. In questo primo articolo ci soffermiamo solo su di essa. (...)
L'intervento integrale di Valter Danna è pubblicato su "La Voce e il Tempo" del 21 gennaio disponibile in edicola.
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