Papa Francesco: una vergogna salvare le banche e non le persone

In Aula Paolo VI l’incontro con i Movimenti Popolari. Le “tre T”: terra, casa e lavoro, l’invito l’invito ad impegnarsi nelle “grandi discussioni” ed il monito contro la corruzione.

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In Aula Paolo VI l’incontro con i Movimenti Popolari. Le “tre T”: terra, casa e lavoro, l’invito l’invito ad impegnarsi nelle “grandi discussioni” ed il monito contro la corruzione.

Il mondo è governato dal denaro. Come governa? “Con la frusta della paura, della disuguaglianza, della violenza economica, sociale, culturale e militare che genera sempre più violenza in una spirale discendente che sembra non finire mai”.  Il Papa ha incontrato migliaia di delegati dei Movimenti Popolari, provenienti da oltre 60 paesi del mondo.

“Tierra, techo, trabajo” sono le “3T” di Francesco: terra, casa e lavoro per tutti. Da Pio XI, che nel 1931 prevedeva l’affermarsi di una dittatura economica globale che chiamò “imperialismo internazionale del denaro”, a Paolo VI che denunciò quasi cinquant’anni fa, la “nuova forma abusiva di dominio economico sul piano sociale, culturale e anche politico” tutta la dottrina sociale della Chiesa e il magistero dei predecessori di Francesco si ribella contro l’idolo denaro che regna invece di servire, tiranneggia e terrorizza l’umanità.

La misericordia, il migliore antidoto contro la paura

Nessuna tirannia si sostiene senza sfruttare le nostre paure. “Quando vediamo che si preferisce la guerra alla pace, quando vediamo che si diffonde la xenofobia, quando constatiamo che guadagnano terreno le proposte intolleranti; dietro questa crudeltà che sembra massificarsi c’è il freddo soffio della paura”. “Vi chiedo - ha proseguito Francesco - di pregare per tutti coloro che hanno paura, preghiamo che Dio dia loro coraggio e che in questo anno della misericordia possa ammorbidire i nostri cuori. La misericordia non è facile, non è facile... richiede coraggio”. Per questo Gesù ci dice: “Non abbiate paura” (Mt 14,27), perché “la misericordia è il miglior antidoto contro la paura”. “E’ molto meglio degli antidepressivi e degli ansiolitici. Molto più efficace dei muri, delle inferriate, degli allarmi e delle armi. Ed è gratis: è un dono di Dio”.

“La persona forte - ha aggiunto citando Martin Luther King - è la persona che è capace di spezzare la catena dell’odio”.

Soldi per salvare le banche ma non i migranti

Cosa succede al mondo di oggi che, quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità “non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto?” E così il Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo... “molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente”.

Il Papa ha poi citato le parole pronunciate dall’arcivescovo Hieronymus di Grecia durante la visita all’isola di Lesbo quando ha parlato di “bancarotta dell’umanità”. Anche Gesù, Maria e Giuseppe sperimentarono la condizione drammatica dei rifugiati. “Nessuno - ha osservato Francesco - dovrebbe vedersi costretto a fuggire dalla propria patria. Ma il male è doppio quando, davanti a quelle terribili circostanze, il migrante si vede gettato nelle grinfie dei trafficanti di persone per attraversare le frontiere, ed è triplo se arrivando nella terra in cui si pensava di trovare un futuro migliore, si viene disprezzati, sfruttati, addirittura schiavizzati”.

Non temere di entrare nelle grandi discussioni

Francesco ha esortato i movimenti popolari a non temere di entrare “nelle grandi discussioni, nella Politica con la maiuscola”.  Sappiamo che “finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema. L’inequità è la radice dei mali sociali” (Esort. ap. Evangelii gaudium, 202). Per questo, ha ribadito, “il futuro dell’umanità non è solo nelle mani dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite. E’ soprattutto nelle mani dei popoli; nella loro capacità di organizzarsi ed anche nelle loro mani che irrigano, con umiltà e convinzione, questo processo di cambiamento”. Anche la Chiesa può e deve, senza pretendere di avere il monopolio della verità, pronunciarsi e agire specialmente davanti a “situazioni in cui si toccano le piaghe e le sofferenze drammatiche, e nelle quali sono coinvolti i valori, l’etica, le scienze sociali e la fede”.

Attenzione alla corruzione

Entrando nella “nella Politica con la maiuscola” c’è il rischio di incappare nella corruzione. “A qualsiasi persona che sia troppo attaccata alle cose materiali o allo specchio, a chi ama il denaro, i banchetti esuberanti, le case sontuose, gli abiti raffinati, le auto di lusso” il Papa ha consigliato “di capire che cosa sta succedendo nel suo cuore e di pregare Dio di liberarlo da questi lacci”.

Davanti alla tentazione della corruzione, non c’è miglior rimedio dell’austerità, questa austerità morale, personale; e praticare l’austerità è, in più, predicare con l’esempio: “Vi chiedo di non sottovalutare il valore dell’esempio perché ha più forza di mille parole, di mille volantini, di mille mi piace, di mille retweets, di mille video su youtube”. L’esempio di una vita austera al servizio del prossimo è il modo migliore per promuovere il bene comune e il progetto-ponte delle “3T”. “Chiedo - ha proseguito - a voi dirigenti di non stancarvi di praticare questa austerità morale, personale, e chiedo a tutti di esigere dai dirigenti questa austerità, che – del resto – li farà essere molto felici”.

“Vi ringrazio nuovamente - ha concluso - per il vostro lavoro, per la vostra presenza. Desidero chiedere a Dio nostro Padre che vi accompagni e vi benedica, che vi riempia del suo amore e vi difenda nel cammino dandovi in abbondanza la forza che ci mantiene in piedi e ci dà il coraggio per rompere la catena dell’odio: quella forza è la speranza. Vi chiedo per favore di pregare per me, e quelli che non possono pregare, lo sapete, pensatemi bene e mandatemi una buona onda. Grazie”.

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