Le parrocchie dell'Ascensione e La Pentecoste per il bene comune

Le due comunità avevano lanciato un appello alla politica al quale hanno risposto in molti tra cittiadini comuni, amministatori e istituzioni

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Le parrocchie dell'Ascensione e La Pentecoste per il bene comune

Le due parrocchie, Ascensione e La Pentecoste, all’inizio della Missione biblica  2016 sulle opere di misericordia, che le aveva portate a riflettere sulla realtà sociale della vita della gente, come azione suscitata dalla Parola di Dio, avevano lanciato un appello  alla «politica» (Comune, circoscrizione e regione), pubblicato su La Voce del Popolo del 13/3/2016. Diversi politici hanno risposto a voce o per iscritto.  Il patrimonio biblico, dono della Spirito del Cristo, di tanti gruppi (34 di giovani e 45 di adulti) è da tener vivo, da sollecitare, da incoraggiare perché aiuti a continuare a leggere e a pregare le Scritture e a stare dentro  alla realtà della vita della gente. Questo percorso continuerà nei gruppi dei giovani e nelle piccole comunità cristiane sul territorio per formarsi una coscienza cristiana ed essere continuamente in uscita, evangelizzando per contagio e accompagnando quanti vengono in parrocchia a chiedere un servizio, proponendo loro di continuare ad incontrarsi anche dopo aver ricevuto quanto richiesto (battesimo, cresima, matrimonio, catechismo...)

A maggio, in occasione della conclusione  della Missione biblica con l’invio alla missionarietà,  concretizzando le opere di misericordia, a livello personale, di gruppo, come parrocchia, è emerso il desiderio di continuare  a sollecitare i politici ad operare in modo collettivo e non solo individuale per la politica finalizzata al «bene comune», con onestà personale e di partito e alla «luce del  sole».

Riteniamo importante che i cristiani, in virtù della Parola ascoltata, celebrata, si impegnino in prima persona nella politica come forma di carità  e che tutti siano solleciti nel lodare o nel criticare i politici quando è necessario, senza fare «di ogni erba un fascio». Siamo coscienti che è difficile, ma possibile, operare per il bene comune:  non accettare mai il denaro che corrompe, avere il giusto senza ingordigia, cercare la giustizia  ad ogni costo ed avere l’attenzione ai più deboli, creare posti di lavoro per dare dignità alle persone e voglia di «fare famiglia» e non ricevere delle elemosine.

Per aiutarci e farci aiutare dal buon Dio Amore, cercheremo, in modo sinodale, con le assemblee unitarie delle due parrocchie a maggio e ad ottobre, di creare i presupposti per passare dall’essere «isole», ognuno  per sé, ad «arcipelago», per avere tra giovani ed adulti un medesimo vedere, valutare e agire nella diversità.

Sarebbe interessante che le parrocchie dessero, come già molti fanno, un assiduo sostegno spirituale con la «lectio divina» a quanti sono nella politica, nell’impegno sociale e nel mondo del lavoro. Inoltre, non in parrocchia ma in locali pubblici, si potrebbero organizzare incontri di carattere sociale-politico per affrontare i problemi reali della gente. Tutto questo si potrà portare avanti con molta preghiera, ascolto delle Scritture, del Magistero, non restando da soli ma con la gente e fidarci vicendevolmente che chi partecipa «sta facendo qualcosa» per evangelizzare e per il «bene comune». Abbiamo a disposizione, oltre alle Scritture, la miniera della «dottrina sociale della Chiesa», il Concilio e le continue sollecitazioni di papa Francesco. Questi strumenti si dovrebbero far conoscere maggiormente alla gente delle nostre parrocchie con «campagne d’azione» preparate da persone operose e competenti, anche a livello diocesano.

             

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