Sae: "In cammino verso un nuovo ecumenismo – va’ e d’ora in poi non peccare più"

Si è aperta la 52a Sessione di Formazione Ecumenica presso la Domus Pacis – S.Maria degli Angeli, ad Assisi.

Parole chiave: ecumenismo (57), chiesa (665), dialogo (74), segretariato attività ecumeniche (1)
Sae: "In cammino verso un nuovo ecumenismo – va’ e d’ora in poi non peccare più"

Il primo passo è stato dare un significato al titolo: perché c’è bisogno di parlare di un nuovo ecumenismo? Con gli oltre duecentocinquanta partecipanti alla Sessione si è discusso della potenza di un ecumenismo rinnovato dallo Spirito, il quale suggerisce sempre le vie più adeguate al presente. È necessaria una nuova consapevolezza tra i cristiani nel riconoscere l’impossibilità dell’essere autosufficienti.

Il nuovo ecumenismo dovrà saper declinare in modo sempre più attento il suo rapporto con i fratelli ebrei. L’obiettivo è quello di evitare le divisioni in quanto costituiscono un grandissimo peccato, anzi il peccato per antonomasia: sono origine di incomprensioni e durezze di cuore. Su questo ambito – sottolinea Annarita Caponera, presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese di Perugia - il primo scisma della storia è stato quello tra Chiesa e sinagoga e perciò la prima riconciliazione da perseguire è quella tra ebrei e cristiani.

 È stato proprio questo il cuore della Sessione: il maggior avvicinamento delle Chiese cristiane al popolo d’Israele può far unire anche le Chiese tra loro. I tre temi teologici trattati sono stati appunto il riconoscimento di Israele come popolo dell’alleanza mai revocata, l’esegesi cristiana della Bibbia ebraica e il rapporto tra l’ebraicità di Gesù e la cristologia.

La chiara rappresentazione dell’accettazione delle radici ebraiche del cristianesimo e l’inevitabile rifiuto dell’antisemitismo è la Nostra Aetate, il più piccolo dei sedici documenti conciliari, una semplice Dichiarazione, come afferma Marco Cassuto Morselli: “bisogna rivalutarla nel nostro tempo per pensare alla Chiesa come al nuovo popolo di Dio”. Di questo si è parlato intorno alla tavola rotonda di lunedì 27 luglio. Il sottotitolo “Va’ e non peccare più” sta a significare invece quanto la teologia dell’unità non debba stare mai “ferma”.

religion - ecumenismo

Tecle Vetrali, preside della Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose di Aversa, riassume il concetto in cinque punti: dinamismo verso un punto di arrivo :l’unità in Dio, dinamismo verso un nuovo ecumenismo per riscoprire la vera identità della Chiesa, vivere l’unità, ripartire dal vissuto con una spiritualità ecumenica autentica, abbracciare uno stile di vita povero ma ricco di spirito di dialogo.

La Sessione è inoltre arricchita da tre laboratori: di narrazione, di teatro e di danza; la mattinata è dedicata al cineforum, sempre presenti le animazioni per i più piccoli e non manca la visita alla basilica di san Francesco, simbolo ecumenico di questa settimana si studi.

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