Natale cristiano nel cuore dell'Europa

La solidarietà di un Natale diverso proposta dalle chiese del Continente dall'Olanda, alla Lituania, dal Lussemburgo alla Francia. Nel segno dell'ecumenismo e della condivisione del mistero dell'incarnazione

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Natale cristiano nel cuore dell'Europa

"Avvento creativo” si potrebbe definire. Perché se si va un po’ in giro a curiosare tra le iniziative in corso  per accompagnare i cristiani al Natale sorprende la varietà di cose che si stanno realizzando, in maniera molto discreta. Facendo un giro europeo si ritrovano luce, solidarietà, attesa e canti come parole chiave di questo periodo, vestite, di volta in volta, in modo diverso. “Spreadthelight”, diffondi la luce, è la campagna della Chiesa cattolica olandese per fare sì che la luce raggiunga le persone che stanno lottando e talvolta non hanno più la speranza di vedere la luce. Così il vescovo di Amsterdam mons. Joseph Punt è stato il primo che la prima domenica di avvento ha acceso una candela e postato il suo selfie sui social media con il tag #spreadthelight”. Anche in Lituania si ritrova la candela da comprare e accendere, ma qui l’accento è su “la bontà che unisce”: la luce si diffonde da una candela all’altra, se le si avvicina, come avviene con la bontà che è contagiosa. Sono le Caritas lituane a proporre la vendita delle candele, fatte a mano nei loro laboratori a Vilnius dalle persone piagate dalle dipendenze.

Il ricavato andrà alle famiglie e agli anziani poveri delle diocesi. La luce è un tema particolarmente caro nel nord dell’Europa, in un periodo dell’anno in cui domina l’oscurità. La festa di Santa Lucia, associata alla luce, è celebrata con grande solennità (13 dicembre): una ragazza è incoronata di luce e attraversa le strade delle città per illuminare il buio, quest’anno è ancora più intenso per la scarsità di neve. Lucia raccoglie anche denaro, come fanno pressoché tutte le organizzazioni impegnate nel sociale e nella solidarietà. Particolare è la proposta di Caritas Lussemburgo, che propone l’acquisto di tre “regali solidali”, cioè utili: una gallina (22€), una capra (45€) o una mucca (110€), perché “regalare a Natale una capra può cambiare la vita di una famiglia nel bisogno”. L’iniziativa guarda al Sud Sudan, dove possedere animali migliora considerevolmente lo stato di salute e lo stile di vita.

Un altro modo molto amato per raccogliere fondi è cantare: succede ad esempio per le strade di Helsinki, dove non è raro trovare piccoli cori dell’Esercito della salvezza. Mentre appartiene alla tradizione anglosassone la celebrazione dei Christmas carols, i canti natalizi, che anche Francia sta diventando occasione ecumenica per condividere l’attesa del Natale. Innumerevoli sono poi calendari dell’avvento digitali per cui apri ogni giorno una casella del calendario dal tuo pc, come sul sito della Chiesa luterana norvegese o dell’Arcidiocesi di Vienna e trovi un pensiero-guida.

I fedeli della diocesi di Fulda, in Germania, invece lo ricevono ogni mattina attraverso un sms. Invece, chi si è iscritto alla mailing-list dei gesuiti olandesi, ogni giorno trova un messaggio nella casella di posta elettronica, con un testo della Scrittura, un commento e può condividere virtualmente  pensieri e preghiere con le altre persone iscritte al cammino d’Avvento. Non stanno sulle pagine dei giornali invece i nomi di tutti coloro, associazioni, parrocchie, comunità, singoli, che in questi giorni stanno preparando il pasto natalizio da condividere con i poveri, i soli, gli emarginati delle nostre città. Forse in quella lista c’è anche il nome di chi ora sta leggendo. E sarà Natale vero.

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