Cosa cambia nel mondo del lavoro con il job act

Una utile scheda realizzata da un esperto in materia ci introduce alle nuove norme sulla riforma dell'organizzazione del comparto occupazionale

Parole chiave: job act (2), lavoro (167), riforma (44), disoccupazione (12), italia (221)
Cosa cambia nel mondo del lavoro con il job act

Il Jobs Act è legge. Il 3 dicembre scorso il Senato ha approvato, in via definitiva, la Legge Delega sulla riforma e riordino di alcuni importanti istituti che regolano il “Mercato del Lavoro”. La Legge è stata approvata, ma, per vedere nella pratica le applicazioni delle linee ivi espresse, bisognerà attendere che il Governo emani i Decreti Legislativi relativi. Infatti con questa legge il Parlamento ha delegato (appunto Legge Delega) al Governo  il compito di individuare i percorsi specifici nel rispetto degli ambiti e dei principi contenuti nella Delega. Il Governo ha sei mesi di tempo per emanare i Decreti Legislativi corrispondenti. Solo allora si potranno incominciare ad apprezzare le ricadute che questa riforma potrà avere nel mondo del lavoro.

Il Governo è chiamato a legiferare sui seguenti comparti: Ammortizzatori Sociali – Politiche attive e servizi per il lavoro – semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti – revisione delle tipologie contrattuali – misure volte a tutelare la maternità e conciliazione tempi di vita/lavoro. Dalla semplice elencazione dei titoli appare immediatamente chiaro che la portata di questa iniziativa legislativa va al di là di quanto la stampa non specializzata ha divulgato in questi mesi. L’intervento riguarderà la revisione del Mercato del Lavoro ad amplissimo raggio, con la auspicabile aspettativa che vengano eliminate le “storture” che si evidenziano nell’applicazione quotidiana delle norme attualmente vigenti.

Non è possibile, in questa sede, affrontare dettagliatamente tutti i principi contenuti nella Legge Delega. Ci limiteremo a fornire solamente alcune suggestioni che aiutino ad orientarsi in questo provvedimento particolarmente tecnico e complesso.

La Cassa Integrazione Guadagni (sia ordinaria che straordinaria) dovrà essere revisionata per renderla più aderente alle sue caratteristiche peculiari (aiuto ai dipendenti momentaneamente in crisi di lavoro e non accompagnamento alla chiusura inevitabile dell’attività lavorativa di una azienda). Anche l’indennità ASpI (disoccupazione) dovrà essere rimodulata, dando un appoggio economico anche a categorie di lavoratori attualmente esclusi da questo ammortizzatore.

La eccessiva burocrazia e farraginosità delle norme colpisce anche, in maniera insopportabile, il mondo del lavoro. La Legge Delega invita il Governo ad intervenire in maniera significativa sulla semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti.

Si sente ripetere spesso (ed è drammaticamente vero) che sono più di quaranta le tipologie contrattuali che possono essere usate per avviare un rapporto di lavoro. Viene raccomandata una revisione per abbattere drasticamente questo numero e per superare i Contratti a Progetto, il cui utilizzo ha evidenziato gravi abusi.

La novità, in questo ambito, è l’attivazione di contratti a “tutele crescenti” (più passa il tempo e maggiori sono le tutele per il lavoratore) con possibili benefici contributivi per i datori di lavoro. Un discorso approfondito meriterebbe la riforma dell’artico 18 (legge 300/70), ma la stampa ne ha diffusamente trattato. Molto interessante è anche l’ampliamento dei benefici legati alla “maternità” e la necessità di conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro.

Certamente non basteranno questi interventi legislativi per attivare un mondo del lavoro in recessione, ma, se la delega verrà interpretata in maniera “espansiva”, potrà essere un valido strumento.Non ci resta che aspettare!                                                                                                                 

                                                                                                                             * Consulente del Lavoro

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