Molinette, mesi decisivi

E' corsa contro il tempo per ottenere dal Governo il finanziamento della nuova «Città della salute». Progetto da 800 milioni di euro, Roma ne pagherà 250. Il polo ospedaliero sorgerà nel quartiere Lingotto, ex area Fiat Avio

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Molinette, mesi decisivi

Si giocherà in questa torrida estate, nella città semivuota, la partita decisiva per il futuro delle Molinette. Torino punta a ricostruire l’ospedale (Città della Salute). In settembre scadranno i termini fissati dal Governo per elaborare il piano di fattibilità e per accedere a 250 milioni di finanziamento, circa un terzo del costo complessivo del progetto (800 milioni). Saranno decisivi questi mesi di luglio e agosto, che gli uffici tecnici dell’Assessorato regionale alla Sanità stanno impegnando per mettere a punto i documenti attesi da Roma: se la scadenza autunnale non dovesse essere rispettata, il Governo revocherà il finanziamento.

Bisogna fare in fretta, i tempi sono molto stretti. Grande ritardo è stato accumulato dagli enti pubblici (Comune, Regione, Università) nell’ultimo decennio, perso a montare e smontare progetti che cambiavano ad ogni ribaltamento delle maggioranze politiche. Un primo progetto messo a punto nel 2003 per la Città della Salute (Enzo Ghigo presidente della Regione, Sergio Chiamparino sindaco di Torino) prevedeva di costruire il polo ospedaliero nel quartiere Lingotto, ma fu revocato dall’Amministrazione Bresso nel 2007 con l’idea alternativa di costruire fra Collegno e Grugliasco. Il piano Bresso finì nel cassetto nel 2010 perché l’Amministrazione Cota voleva collocare i nuovi ospedali nella medesima zona delle Molinette. Quello che sarà presentato a Roma fra un paio di mesi è il quarto progetto: prevede di realizzare la Città della Salute al Lingotto (ex Fiat Avio); rispetto al 2003 porta ancora la firma di Chiamparino, divenuto nel frattempo presidente della Regione  Piemonte.

Sono stati persi dieci anni. Altri dieci anni di attesa vedrebbero il collasso della Molinette, struttura obsoleta e ormai quasi ingestibile secondo il chirurgo dei trapianti Mauro Salizzoni, che pochi giorni fa ha lanciato un allarmato appello alla politica perché non tentenni più. Un appello analogo fu lanciato da Salizzoni sulla Voce del Popolo lo scorso mese di gennaio.

«La situazione delle Molinette ci è ben nota – ha replicato a Salizzoni il 17 luglio Antonio Saitta, assessore alla Salinità in carica da un anno - In questo primo anno di lavoro abbiamo posto le basi per avviare la realizzazione di un progetto da anni invocato ma senza nessun passo concreto: il nuovo Parco della Salute di Torino. Siamo convinti che si debba realizzare al più presto un nuovo ospedale che concentri le alte specialità, ma che sia anche polo per la didattica e l’innovazione, così da riuscire a trovare i necessari investimenti per un progetto strategico e di rilevanza nazionale. Non abbiamo solo firmato il protocollo d’intesa, ma la cabina di regia sta lavorando, si riunisce periodicamente e quanto prima presenteremo a Roma il piano di fattibilità, condizione necessaria per non perdere i 250 milioni di euro fermi a Roma».

Il protocollo d’intesa per la Città della Salute (nella quale dovrebbero confluire servizi degli ospedali Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita, Cto, Maria Adelaide) è stato firmato dagli Enti locali giovedì 26 marzo, per realizzare il polo ospedaliero fra il Lingotto e gli ex Mercati Generali di via Giordano Bruno. È stato prefigurato un centro ospedaliero ad alta complessità: 600-700 letto. Sorgerà un ospedale nuovo, ad alta complessità, nel quale far confluire le eccellenze degli attuali ospedali Molinette, Cto, Sant’Anna… Strutture di ricerca medica all’avanguardia saranno realizzate a fianco dell’ospedale in modo da potenziare l’integrazione delle funzioni di cura e di ricerca lungo l’asse di via Nizza che ospita già le facoltà di Medicina alle Molinette e di Biotecnologia. Nella vicina sede degli ex Mercati Generali in via Giordano Bruno potranno sorgere ulteriori laboratori di ricerca e incubatori d’impresa.

Gli ospedali che confluiranno nella Città della Salute, oggi dotati di 2.200 letti, conserveranno almeno parzialmente le proprie funzioni, secondo modalità che non sono state ancora rese note. Ne sapremo di più dopo l’estate, ma è verosimile che alcune strutture siano destinate a restare ospedali territoriali di base.

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