Impegno Chiesa-città per giovani e periferie

Il Comune di Torino aderisce al cammino dell'Agorà del sociale che la Chiesa torinese sta portando avanti per un "nuovo modello di welfare" con al centro i giovani

Parole chiave: Città (139), Chiesa (665), Torino (730), welfare (11), giovani (205), lavoro (167), Agorà del sociale+ (1)
Impegno Chiesa-città per giovani e periferie

L’impegno per le periferie, e la dignità di ogni cittadino: sono i riferimenti più importanti su cui Città di Torino e Arcidiocesi trovano un punto d’incontro e un terreno comune di confronto. Chiara Appendino e l’arcivescovo Nosiglia si erano già incontrati subito dopo l’elezione di giugno: ma lunedì scorso, a Palazzo Civico, con loro c’erano anche alcuni assessori, il vicario generale mons. Valter Danna e alcuni direttori di settori pastorali della Curia torinese, quelli più direttamente coinvolti nelle attività sociali (Caritas, giovani, famiglia, lavoro).

La notizia più rilevante emersa dall’incontro è la piena adesione della Città al cammino dell’Agorà del Sociale, che in autunno avvierà una nuova fase di confronto e riflessione, sempre nell’orizzonte di contribuire a quel «nuovo modello di welfare» che, solo, può segnare un rilancio effettivo di Torino e del suo territorio metropolitano. L’attenzione prioritaria della nuova fase dell’Agorà sarà sui giovani, «protagonisti», loro malgrado, di difficoltà che riguardano non solo la scarsità di lavoro ma l’intera «precarietà» della vita.

L’amministrazione civica, come già la precedente giunta, sarà presente nei vari momenti di ricerca e confronto che costituiscono l’Agorà, portando il proprio fondamentale contributo di conoscenze e possibilità progettuali. È nel contesto dell’Agorà che si trova anche il collegamento diretto a quell’impegno per le periferie (urbane, sociali, culturali) che la giunta Appendino ha messo al centro del programma – un testo approvato il 23 agosto scorso, in tempo utile per concorrere al bando governativo che assegna 18 milioni di euro per progetti in questo settore.

Accanto al tema centrale delle periferie l’incontro di Palazzo Civico è servito anche ad aggiornare le informazioni sui numerosi «tavoli problematici» che vedono la Chiesa impegnata: dalle emergenze riguardanti i popoli nomadi e i profughi ai problemi della casa e delle situazioni di povertà.

Il confronto tra Comune e diocesi entra dunque in una nuova fase, segnata dalla collaborazione attiva su progetti concordati di comune interesse, riunendo le energie e le risorse disponibili, e sempre nell’ottica del «servizio ai cittadini».

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Welfare

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