Un'altra Nichelino senza più fabbriche

«Viber». È ciò che rimane della scritta sullo stabilimento «Viberti» di Nichelino che dagli anni ‘60 ai ‘90 ha dato lavoro a migliaia di famiglie contribuendo alla crescita della città operaia alle porte della periferia Sud di Torino. Quella scritta e quella fabbrica abbandonata sono il simbolo di un’era che non c’è più. La Viberti ha chiuso i battenti alla fine degli anni Novanta e ogni successivo tentativo di ripresa è stato fallimentare.

Tutta la zona industriale nichelinese oggi è in condizione di abbandono, pochi gli stabilimenti rimasti, i dai sui livelli di produzione sono allarmanti. Pesanti le ripercussioni della crisi della Fiat e dell’indotto che ha messo in mobilità centinaia di lavoratori (servizio su La Voce e il Tempo di domenica 20 novembre a pag. 8).

Le cinque comunità parrocchiali nate insieme all’ampliamento del Comune operaio hanno da sempre accompagnato famiglie e giovani. La parrocchia più antica, la SS. Trinità, grazie all’allora parroco don Paolo Gariglio alla fine degli anni Settanta avviò la Pastorale giovanile cittadina con i Campi della Gioventù in Valle Stretta, che proseguono ancora oggi.

C’è poi la storica sede dell’Engim il centro formazione e orientamento al lavoro che proprio a Nichelino iniziò l’attività nel 1979 grazie alla collaborazione fra la parrocchia SS. Trinità e i Giuseppini del Murialdo, da sempre attenti, secondo lo spirito del fondatore san Leonardo Murialdo, alla dimensione della formazione professionale dei ragazzi.

Da tre anni le parrocchie nichelinesi sono scese in campo insieme per combattere il disagio sociale costituendo una commissione di Pastorale sociale e del lavoro a livello di Unità pastorale.                

«Compito primario della Commissione», sottolinea don Gian Franco Sivera, parroco della Madonna della Fiducia e moderatore dell’Up 55, «in linea con l’Agorà del sociale promossa dall’Arcivescovo, è far dialogare amministrazione comunale, associazioni, cittadini, giovani e lavoratori per offrire possibilità di ripresa reale sul territorio».

La commissione, in particolare, ha messo sul tavolo il problema dei «neet», i giovani che né studiano e né lavorano.

«Sono sempre più numerosi», evidenzia don Sivera, «in particolare i ‘neet adolescenti’, ragazzi che dopo la terza media abbandonano gli studi e vagano per le vie di Nichelino senza alcun progetto. Alcuni trovano un punto di riferimento solo negli oratori che accolgono e accompagnano. Ma sono tanti i giovani sfiduciati che è estremamente difficile coinvolgere perché riprendano in mano la propria vita».

La disoccupazione giovanile a Nichelino si attesta al 45%.

La commissione, grazie alla collaborazione con l’Engim e ad un’opera di sensibilizzazione fra la popolazione, ha recentemente devoluto tre borse lavoro ad altrettanti ragazzi dai 18 ai 20 anni inoccupati.

«Un piccolo segnale», osserva don Sivera,  «che indica che è possibile ripartire dalle potenzialità della città». 

In collaborazione con il Comune dal 2001 sono attivi due sportelli di ascolto lavoro gestiti da volontari appositamente formati dall’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della diocesi. Uno in piazza Aldo Moro 50 e l’altro in via dei Cacciatori 21, presso la sede delle Acli, aperti il mercoledì e il giovedì dalle 17 alle 19.

Accanto a questo è forte l’attenzione delle parrocchie alla vita sociale.

Quest’anno è nata «Chreo Nichelino», associazione che riunisce alcuni laici impegnati attivamente nelle cinque comunità parrocchiali nichelinesi per approfondire i temi della politica locale in un periodo di instabilità. 

Spinti dagli obiettivi alla base della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico (Sfisp), organizzata dalla Pastorale del Lavoro della diocesi di Torino, che alcuni nichelinesi hanno frequentato, il gruppo si propone di dare spazio ai cittadini di ispirazione cattolica, interessati al bene comune e desiderosi di offrire il loro contributo attivo nell'azione politica locale.

Nata in clima pre-elettorale Chreo ha recentemente costituito cinque gruppi tematici che lavorano0 al passo con le commissioni consiliari del Comune. Insieme alle Acli e alle parrocchie il gruppo ha organizzato un dibattito sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, venerdì 18 novembre alle 21 presso la parrocchia Madonna della Fiducia (piazza A. Moro 2). 

stefano.dilullo@vocetempo.it