Piccoli Comuni di montagna, al varo la nuova legge

Una normativa che riordina una legge di venticinque anni fa

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Piccoli Comuni di montagna, al varo la nuova legge

È in discussione in Parlamento il disegno di legge nazionale sui Parchi, che riforma la legge 349 del 1991, e rimette al centro il ruolo dei territori nella pianificazione territoriale, nella difesa dei beni ambientali e nella valorizzazione dei servizi ambientali che le aree protette svolgono a vantaggio dell'intera collettività. Il ddl orienta nuove e moderne politiche ambientali assieme al ddl sui piccoli Comuni e la Montagna, nonché alla legge sulla green economy, varata nel dicembre 2015.

Dare ai Parchi una governance migliore, restituendo ruolo e protagonismo agli Enti locali, ci allinea a quanto hanno fatto altri Paesi europei. Dà agli Enti parco nazionali, come il Gran Paradiso, una capacità di azione forte, riconosciuta e in stretta interazione con le Unioni montane di Comuni. Dopo vent'anni di latitanza del Parlamento su questi temi, finalmente il Paese potrà una legge capace di riconoscere alla montagna il ruolo che gli spetta.

E cioé di valorizzare i servizi ecosistemici-ambientali che nelle terre alte, attraverso le aree protette, vengono assicurati all'intera collettività. Come ad esempio lo stoccaggio dell'anidride carbonica nei boschi gestiti, la tutela delle fonti idriche, la protezione del paesaggio e del clima. La montagna ridefinisce il rapporto con la città solo se le aree urbane sanno dare alle aree montane non delle royalties, bensì una stabile remunerazione per i servizi che la montagna svolge. Proprio come avviene a New York, metropoli che ogni anno paga centinaia di milioni di euro alle aree montane retrostanti che le assicurano acqua potabile ed energia".

Il futuro dei territori rurali passa dall'interazione tra il sistema pubblico con gli operatori economici del territorio, in primis le aziende agricole, gli imprenditori turistici, i produttori di energia. Insieme concorrono allo sviluppo che non vuol dire tutela e basta, ma è tale solo se crea opportunità di reddito, di lavoro, di impegno e blocca lo sfruttamento. I parchi - a differenza di Usa e altri Paesi UE - sono in Italia e in Piemonte aree che includono interi Comuni, borghi e frazioni. Il legame tra gli Enti gestori e le Unioni montane deve dunque essere facilitato, come previsto dalla legge, per un percorso non solo conservativo. La lotta all'abbandono, alla desertificazione, all'impoverimento del territorio passa dalla capacità di creare sinergie tra sistemi ambientali e aree antropizzate, dove servizi e imprese determinano conservazione, tutela, sviluppo. Il ddl Parchi, con questi pilastri, restituisce dunque piena dignità ai sistemi territoriali.

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