L'alleanza franco-piemontese nel nome delle Alpi

Torino e Chamonix-Mont-Blanc tornano a guardare alla montagna, tra cultura e innovazione

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L'alleanza franco-piemontese nel nome delle Alpi

Il Museo della Montagna e il Musée Alpin lanciano un’unica banca digitale basata sui loro patrimoni culturali. Sulla base del progetto e iAlp – Musei alpini interattivi, investiranno 2,5 milioni di euro di fondi europei grazie al programma Interreg Alcotra (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera). Un'occasione anche per far uscire, almeno a Torino, il Museo Montagna del Monte dei Cappuccini dal sistema esclusivo della storia dell'alpinismo, portandolo verso le terre alte in una logica più sociale economica, rivolgendo l'attenzione all'antropologia e alle comunità dei territori, non solo alle sfide ludico-sportive degli ultimi 150 anni.

Il progetto si inserisce nel lavoro di messa a sistema delle realtà territoriali subalpine legate all’outdoor, voluto dalla Regione Piemonte e coordinato dal dirigente del settore Franco Ferraresi. Aldo Audisio, direttore del Museo, è stato l'ideatore e il promotore del progetto con Chamonix. Nelle volontà delle due città vi è la necessità di unire maggiormente politiche culturali e promozionali delle Alpi, guardate dalle aree urbane come giacimento di cultura e di risorse. Non da depredare, bensì da esaltare per permettere a chi vive e lavora nelle terre alte di poterci restare, con un buon reddito e servizi decenti. Un'attenzione nuova per il Cai, voluta dal past president Annibale Salsa, confermata da Umberto Martini e oggi da Vincenzo Torti. Tutti pronti anche a fare pressione sulle istituzioni affinchè vi sia - in particolare da Roma - una nuova attenzione per le aree montane del Paese, così fragili e così vive.

IAlp porterà le tecnologie digitali nei due Musei, per un più incisivo riordino delle collezioni e l’ampliamento delle attività museali. Questo consentirà ai due musei di uscire al di fuori dei propri spazi fisici e dialogare con un pubblico vasto, fatto di specialisti e studiosi, oltre che di migliaia di appassionati di storia e cultura della montagna. Ma anche enti locali e istituzioni, politica e settori economici che credono nello sviluppo delle terre alte. Nell’ambito del piano di lavoro, i due musei alpini hanno previsto la creazione e la diffusione di un’App che permetterà agli utenti di accedere ai archivi della documentazione mediante lo smartphone. La sezione più appetibile della pianificazione culturale riguarda però la programmazione pluriennale di importanti esposizioni transfrontaliere. Entro il 2017 verrà allestita una mostra su Albert Smith e la promozione delle Alpi nel XIX secolo. Successivamente, il palinsesto transfrontaliero prevede un'iniziativa sul cinema di montagna. Infine, nella parte conclusiva del programma di lavoro, verrà proposta al pubblico una ricca esposizione sullo sguardo contemporaneo della fotografia nei confronti del mondo alpino.

"iAlp - evidenzia Aldo Audisio - si presenta dunque come un progetto ambizioso, articolato, vario e ricco di iniziative che vedrà affiancarsi alla realtà fisica, fatta di documenti cartacei, fotografie e filmati, anche il mondo virtuale, gettando un ponte verso la montagna del futuro e delineando nuovi scenari per la conoscenza delle terre alte d’Europa. Con la certezza che la condivisione transfrontaliera di un comparto culturale così importante potrà, negli anni a venire, accogliere ulteriori contributi di altri Paesi".

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