Le emozioni della Bandiera alla Giudecca

Incontro, partecipazione, accoglienza, calore umano, gioia di conoscersi, raccontarsi e condividere le proprie esperienze. Il viaggio a Venezia del team dell’Eremo del Silenzio e di EssereUmani per incontrare le donne detenute al carcere della Giudecca, nell’ambito del progetto Il Silenzio dei Colpevoli, è stato ricco di emozioni. Una giornata intensa e coinvolgente che difficilmente chi vi ha partecipato potrà dimenticare.

Le emozioni della Bandiera alla Giudecca

Incontro, partecipazione, accoglienza, calore umano, gioia di conoscersi, raccontarsi e condividere le proprie esperienze. Il viaggio a Venezia del team dell’Eremo del Silenzio e di EssereUmani per incontrare le donne detenute al carcere della Giudecca, nell’ambito del progetto Il Silenzio dei Colpevoli, è stato ricco di emozioni. Una giornata intensa e coinvolgente che difficilmente chi vi ha partecipato potrà dimenticare.

Partito all’alba del sabato torinese, il gruppo ha raggiunto la stazione veneziana di Santa Lucia in tarda mattinata. Ad attendere la comitiva il sorriso di fra Stefano e l’unica nota stonata della giornata: la pioggia. Dopo il trasferimento in vaporetto all’isola della Giudecca e aver pranzato presso il Convento dei Frati Cappuccini del Santissimo Redentore, il team dell’Eremo insieme ad alcuni componenti della squadra di volley LSDM  si sono recati all’istituto penale femminile poco distante, accompagnati da fra Nilo (cappellano del carcere) e fra Stefano.

Le condizioni inclementi del meteo hanno costretto ad una variazione sul programma: niente torneo di pallavolo, perché il campo è all’aperto. Come spesso capita nella vita, però, dalle situazioni apparentemente negative si vengono a creare i presupposti per qualcosa di inatteso, sorprendete, e forse proprio per questo ancora più bello.

Lo sport e il gioco hanno lasciato spazio a una lunga e partecipata chiacchierata collettiva tra oltre trenta detenute e il gruppo torinese. Così, dopo aver presentato le attività a stretto contatto con la realtà carceraria dell’Eremo e di EssereUmani, i responsabili del progetto hanno illustrato il significato della Bandiera del Silenzio.

Dopodiché nella cappella dell’istituto (che nel 1985 ha ospitato in visita Giovanni Paolo II) si è svolta la Santa Messa officiata da fra Nilo. Al termine, le ragazze della Giudecca hanno preparato un rinfresco con dell’ottima pizza per tutti.

A suggellare l’incontro sono arrivate le firme da parte delle detenute sulla Bandiera del Silenzio, il drappo che rappresenta la voce di chi voce non ha, e che verrà consegnata a Papa Francesco nel corso della sua visita a Torino.

Nel frattempo, il bimbo figlio di una donna ospite della struttura ha trascorso il pomeriggio in giro per la meravigliosa Venezia insieme ai figli di alcuni dei componenti dell’LSDM, una squadra formata proprio da giovani genitori.

Il pomeriggio si è concluso tra abbracci e strette di mano, con una promessa fatta dal gruppo torinese alle ragazze: tornare presto alla Giudecca e giocare la partita che il maltempo questa volta ha impedito. 

foto: il gruppo torinese con fra Stefano

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