Sostenere le comunicazioni sociali in tutte le sue forme

La lettera dell'Arcivescovo alla Chiesa torinese nel giorno della festività di Cristo Re

Parole chiave: chiesa (665), mondo (65), comunicazioni sociali (4)
Sostenere le comunicazioni sociali in tutte le sue forme

Carissimi,

non vi nascondo che quest’anno, in occasione della Giornata della Stampa cattolica, provo sentimenti diversi. Innanzitutto, ho la gioia di veder crescere il progetto editoriale, anzi multimediale della nostra Diocesi: la nascita de «La voce e il tempo», frutto e continuazione delle due nostre storiche testate, è un passo in avanti fondamentale. Arricchito, anche, dal potenziamento già avviato dei servizi on line www.vocetempo.it e www.diocesi.torino.it.

Come ho detto più volte, questo progetto non intende essere soltanto una risposta al difficile momento che tutta l’editoria sta attraversando, né vuole essere un semplice adeguamento tecnologico. Al contrario, vuole migliorare la comunicazione diocesana, rendendola un servizio sempre più tempestivo, utile e gradito ai lettori. L’impressione positiva di questi progressi mi arriva anche da molte persone che si definiscono laiche, le quali apprezzano la nuova formula giornalistica. Gli stessi operatori dei media consultano sempre più di frequente il nostro settimanale e i nostri siti, sia per le analisi e i commenti, sia per la maggior quantità di informazioni ecclesiali. E non a caso, le citano in qualche articolo o dibattito.

Accanto a tali riconoscimenti, constato – e spiace dirlo – che in alcuni ambienti ecclesiali il sostegno ai nostri giornali è scarso e talora nullo. Ogni osservazione, anche critica, è non solo legittima ma utile per migliorare; ma il rifiuto assoluto e il discredito scoraggiano anche chi potrebbe usufruire dei nostri giornali e riceverne un vantaggio per la sua vita cristiana e civile. Non è una novità, purtroppo: proprio in casa nostra è più difficile conquistare attenzione e consenso. In questo modo, però, si perde di vista l’importanza fondamentale di una voce alternativa che, nell’universo dei media, sia in grado di farsi sentire in modo efficace sul nostro territorio. Sappiamo bene che per essere presenti non bastano le iniziative, pur meritevoli, di singole comunità o parrocchie.

Per questi motivi, a conclusione del Giubileo della Misericordia, invito tutti a valutare l’importanza della comunicazione diocesana e, quindi, a diffondere «La voce e il tempo», i siti www.vocetempo.it e www.diocesi.torino.it e a superare le prevenzioni o i pregiudizi del passato. Siamo orgogliosi dei nostri media! Abboniamoci o rinnoviamo il nostro abbonamento. Poi, sicuramente, nelle nostre Comunità, nei Consigli parrocchiali, nelle équipe di Unità pastorale, nelle associazioni di volontariato, ci sono persone che sarebbero liete di leggerli: facciamocene promotori con loro.

Un grazie di tutto cuore, infine, ai direttori, redattori, segretarie e collaboratori impegnati a migliorare e diffondere i nostri media. Affido tutti alla Vergine Consolata e Consolatrice, Patrona della Diocesi. Vi benedico di cuore.

Arcivescovo di Torino 

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