Se Ronaldo non è cristiano

 La piaga del gioco d’azzardo non è stata ancora estirpata, ed invece gode sempre di ottima salute

Parole chiave: azzardo (13), giochi (3), stato (7), leggi (10), ipocrisia (2)
Se Ronaldo non è cristiano

Annegata da tragedie di più ampie dimensioni, nei primi giorni dell’anno è passata, poco osservata, la notizia di un giovane uomo di 31 anni, suicidatosi in provincia di Torino, per la vergogna di aver prosciugato i suoi stipendi e i risparmi, personali e famigliari, con il gioco d’azzardo, una piaga sociale che, con i recenti sviluppi delle tecnologie applicate, ha raggiunto livelli impensabili rispetto a quelli del recente passato.

Sono ormai diffuse, come le più nocive piante infestanti, nei più svariati esercizi commerciali, le “macchinette mangiasoldi” che attirano ragazzi ed anziani e le persone più deboli (le cosiddette “slot machines”).

Per combattere la loro proliferazione, ci sono encomiabili commercianti che hanno scelto di non metterle o di non tenerle nei loro locali, rinunciando così a clienti ed introiti, pur di evitare di essere complici dell’impoverimento di tanti. Associazioni, movimenti, gruppi spontanei ed organizzati,… si sono adoperati in manifestazioni pubbliche per sensibilizzarci contro il fenomeno (“flash mob”, “mobilitazioni lampo”, eventi più o meno improvvisi ed insoliti per  suscitare attenzione sulla pericolosità del fenomeno) e hanno anche  organizzato i boicottaggi degli esercizi commerciali che le mantengono. Genitori ed operatori scolastici virtuosi insistono perché gli “attrezzi succhiasoldi” non vengano collocati nei pressi delle scuole e,  anche,  Comuni sensibili stanno limitando gli orari di apertura dei locali di gioco.

Ma queste valide iniziative, purtroppo, sono insufficienti, in quanto non è tutto qui, perché, malauguratamente, oltre a questi arnesi, ci sono la proliferazione delle sale scommesse, dei siti di gioco raggiungibili via internet, con strumenti elettronici ormai alla portata di tutti, e chissà quali altre diavolerie,…  in aggiunta ai tradizionali “casinò”, invece non così facilmente accessibili, per fortuna.

Gli interessi economici intorno a questo fenomeno sono enormi, leciti ed illeciti. Se quelli “illeciti” (riciclaggio di denaro proveniente da attività criminose, procedure di gioco truccate, evasione fiscale, ecc.) sono condannati senza alcun dubbio da quasi tutti (tranne che dai “direttamente interessati”), su quelli “leciti” (il guadagno “tassato” degli esercenti, la filiera produttiva delle attrezzature  e il ritorno fiscale  per lo Stato, tramite le imposte, ad esempio)  ci sono pareri diversi, ahinoi. Per quanto riguarda l’ introito fiscale, quando c’è (infatti negli scorsi mesi abbiamo appreso, da un’inchiesta romana, che un’importante gestore di “macchinette” ha evaso il Fisco per cifre enormi, non versandogli gli importi dovuti, potremmo dire: oltre il danno, anche la beffa), ci troviamo di fronte ad un secolare dubbio che può attanagliare gli amministratori pubblici di buona coscienza (gli altri non si pongono neanche problema): cioè quello se sia moralmente lecito tassare (quindi consentire e, perciò, più o meno direttamente favorire) attività redditizie, che però non sono proprio eticamente corrette o, addirittura, si rivelano nocive per la salute dei singoli e/o della società (è un tema che ha interessato, ed interessa ancora, la prostituzione, l’alcol, il fumo, le lotterie, oltre che il gioco d’azzardo). A questo proposito è opportuno ricordare l’immaginifico colloquio tra Celestino V (l’ascetico eremita Pietro Morrone, che accettò solo per pochi mesi l’investitura papale, per poi dimettersi in quanto non consona alla sua indole) e il suo stralunato segretario curiale, momento probabilmente  inventato da Ignazio Silone (“il cristiano senza chiesa e il socialista senza partito”, così definito dal critico letterario Geno Pampaloni) nell’opera teatrale  “L’avventura di un povero cristiano”:  il Papa rifletteva sull’ inopportunità di costruire una chiesa con i proventi di una tassa sui bordelli e il suo collaboratore sosteneva (nella finzione teatrale) che allora questa sarebbe stata una prassi consueta,…

C’è poi un altro problema: la pubblicità a favore del gioco d’azzardo, che la Legge ancora consente (diversamente da quella per il fumo, almeno quella esplicita, vietata ormai da anni): con ipocrisia, su molte reti televisive (a conferma che “pecunia non olet”), nazionali e non, messaggi ed immagini accattivanti tentano di sedurre lo spettatore, invitandolo a giocare, per accedere così a splendidi paradisi terrestri, ma con la “minuscola” avvertenza che il gioco è vietato ai minori e può causare pericolose patologie Non ci pare che siano mai stati organizzati i boicottaggi di queste emittenti. Inoltre, se sono ormai note le posizioni delle varie forze politiche sulla legge elettorale prossima futura, non lo sono altrettanto quelle sul gioco d’azzardo e sulla sua pubblicità. Sembra che non ci sia un’analoga attenzione, anche se nessuna legge elettorale può servire bene un Paese che non abbia un’alta qualità della sua classe politica, mentre il gioco d’azzardo gli farà sempre male, indipendentemente dai suoi politici inerti.

Infine: anche personaggi di grande popolarità si prestano per pubblicizzare le case o gli strumenti di gioco, utilizzando malamente la loro popolarità affascinante: un esempio su tutti, quello del campione di calcio portoghese  Ronaldo,  modello ricco e talentuoso, idolo di molti, probabilmente non così bisognoso di soldi da dover per forza prestarsi per questo scopo. La popolarità è uno strumento potente per influenzare l’opinione pubblica, bisogna usarlo bene: basta ricordare (favorevolmente) che, tra le tante recenti  iniziative torinesi per combattere il freddo delle persone senza fissa dimora, sia stata particolarmente sottolineata quella a cui hanno partecipato anche due campioni del Toro e della Juve (Iturbe e Dybala), certo nella speranza che possano suscitare generose imitazioni, in modo che, chissà?, pure Ronaldo possa tornare ad essere sempre  Cristiano.

 

                                                                                           

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