Pokemon-Go e Gmg: c'entrano qualcosa?

Una riflessione preziosa ci aiuta a capire le radici di un fenomeno - mania in relazione ad una esperienza forte come le giornata mondiali della gioventù

Parole chiave: manie (1), mode (5), giornate (1), giovani (205), cattolici (72), tecnologia (8)
Pokemon-Go e Gmg: c'entrano qualcosa?

Dal 6 luglio, giorno del lancio di Pokémon Go, la Nintendo ha raddoppiato il suo valore di mercato a circa 43 miliardi di dollari. L’operazione finanziaria è perfettamente riuscita: il resto è tutto fumo? È presto per dirlo. Secondo Massimiliano Padula, “a ogni innovazione tecnica corrisponde una mutazione antropologica”. Occorre perciò prendere paradossalmente sul serio quei milioni di persone di ogni età che inseguono pupazzetti sullo schermo dello smartphone mentre inquadrano l’ambiente circostante; grazie alla geo-localizzazione, Pikachu & company sembrano davvero essere in Piazza del Duomo a Milano o al Central Park di New York, ma scompaiono quando si guarda la realtà-reale fuori dallo schermo. E così, come novelli rabdomanti, molti se ne vanno in giro cercando il Pokémon mancante.

È singolare, ma si è parlato di Pokémon Go anche in relazione alla GMG di Cracovia. In una recente intervista, padre Frank Donio, direttore del Centro di Apostolato Cattolico a due miglia da Washington D.C., ha detto: “Come si sa, a seguito della recente mania Pokémon Go, le persone possono essere distratte dai loro telefoni intelligenti e perdere qualcosa di importante, come una macchina sul loro percorso, o, nel caso della Giornata Mondiale della Gioventù, il passaggio del Papa”. È un timore infondato? Direi di no, visto che, secondo l’Accademia Americana dei Pediatri (A.A.P.), negli Stati Uniti un bambino tra gli 8 e i 10 anni passa quasi 8 ore al giorno davanti a computer e televisione, mentre per gli adolescenti le ore sono 11: il che significa che a 7 anni i bambini hanno già trascorso un anno davanti allo schermo, che può perfino diventare il principale strumento di lettura della realtà.

Dall’altra parte del Pacifico, c’è il fenomeno, tanto patologico quanto in costante crescita, degli hikikomori, giovani giapponesi che si isolano per mesi nelle loro case, talvolta con il solo schermo del computer a far da tramite con il mondo esterno. Eppure, l’esperienza insegna che la vita non si può schiacciare nella realtà virtuale o in quella aumentata e che solo le relazioni frontali, quelle io-tu, possono essere veramente soddisfacenti, nonché diventare educanti ed evangelizzatrici. Se questo è vero per Pokémon Go, tanto più lo è per la GMG, dove sarebbe davvero singolare finire a guardare il passaggio del Papa dallo schermo dello smartphone, anche se tramite l’applicazione ufficiale dell’evento.

Pubblico dominio

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo