Nasce "La Voce e Il Tempo" di carta e in rete

Dalla grande tradizione del giornalismo cattolico torinese la nuova sfida editoriale erede della plurisecolare realtà di due pubblicazioni: "La Voce del Popolo" sorta nel mondo della congregazione dei Giuseppini di San Leonardo Murialdo alla fine dell'Ottocento e "il nostro tempo" settimanale culturale fondato da mons. Carlo Chiavazza.

Parole chiave: giornali (47), rete (10), chiesa (665), torino (730), diocesi (138), carta (7)
Nasce "La Voce e Il Tempo" di carta e in rete

Addì 29 settembre 2016, a distanza di 140 anni e di 70 all'origine delle due storiche e gloriose testate "La Voce del Popolo" e "il Nostro Tempo", nasce una nuova impresa editoriale. Da oggi le due testate fanno spazio alla nuova creatura "La Voce e il Tempo" di carta e di rete.

Sarebbe bello rileggere e nei quattro fascicoli distribuiti a settembre, che saranno riproposti in rete, in parte è stato fatto, la storia di idee e le vicende dei testimoni che lungo il secolo "breve" e insieme lunghissimo e anche prima nell'Ottocento tramontante, sono stati voce nel tempo di un messaggio, quello del Vangelo, dentro la storia del mondo e degli uomini.

Allora alla fine dell'Ottocento per San Leonardo Murialdo e Domenico Giraud e poi nel secondo dopoguerra del Novecento gli intellettuali cattolici, i Resistenti, I Costituenti, i cattolici liberali e democratici, riuniti attorno al cenacolo di don Carlo Chiavazza accettarono la sfida del tempo, in periodo difficili e tragici dell'Italia, per la Chiesa e il Paese. Umiltà e coraggio, battaglia delle idee e inchieste. Confronto serrato nel tempo delle ideologie forti e luogo di riflessione e testimonianza nell'età della secolarizzazione e del piccolo gregge cristiano nella società plurale. Questo sono stati i giornali cattolici diocesani.

Quando sorsero 140 e 70 anni fa, di giornali cattolici se ne pubblicavano moltissimi: erano tutti ricchi di notizie e foto, elzeviri e reportage. Erano soprattutto attesi come il pane e il caffè tutte le mattine o le settimane, da migliaia di lettori: fedeli abbonati, propagandisti della buona stampa, appassionati lettori di idee su carta. Formavano oltre ad informare. Decine in Italia i fogli cattolici, centinaia quelli settimanali, moltissime le testate cattoliche in Piemonte e a Torino. Nei decenni, le trasformazioni sociali, politiche, culturali ed economiche hanno mutato radicalmente la geografica della comunicazione e informazione anche in campo religioso e cattolico e solo due bandiere hanno attraversato tempeste e crisi, giungendo fino al Terzo millennio.

"La Voce del Popolo" del Venerabile Reffo, Casalis, Cottino, Peradotto e Bonatti e "il nostro tempo" di Chiavazza, Del Colle, Agasso Sr, Bonanate e con loro sia per il settimanale più vicino agli Arcivescovi e alla vita della chiesa urbana e periferica e il foglio di cultura e approfondimento, hanno rappresentato con i loro articoli, pensati e scritti da valenti redattori e un esercito di carta e passione di collaboratori, il senso profondo del comunicare la vita con le sue gioie e i suoi dolori, il racconto di generazioni di torinesi, italiani e oltre che hanno fatto la storia forse più o meglio degli statisti, i politici, gli uomini di cultura, economia e spettacolo.

 (Alberto Riccadonna, direttore in studio al Tgr del Piemonte)

Tanto è stato scritto e detto dei due settimanali, molto resta da scrivere ed indagare. Negli scrigni delle raccolte dal 1876 al 1947 (conservato dai proprietari della testata La Voce del Popolo, i padri Giuseppini del Murialdo) e dal 1947 al 2015 sia per "La Voce del Popolo" sia per" il nostro tempo" nella sede attuale di Via Val della Torre, ci sono una maniera di fatti e notizie da indagare e scoprire, nelle ingiallite carte di fogli di giornali che trasudano storia. E i volti e le vicende che raccolte negli schedari fotografici, oggi iniziano ad essere presenti in un magnifico progetto di digitalizzazione offerto in un nuovo archivio in continua implementazione (http://immagini.servizivocetempo.it/). Dentro gli scatti dei reporter dell'epoca emergono tempi lontani; sono la memoria condivisa di ciò che è accaduto di bello e di tragico nella città e nella chiesa torinese e oltre. Attraverso l'iconografia si comprendere ciò che siamo stati e che cosa hanno costruito e tramandato a noi le generazioni dei nostri padri e delle nostre madri. 

Un progetto lungo quasi tre anni, con qualche difficoltà e un necessario gradualismo, ha portato dapprima alla realizzazione nel 2015 all'abbinamento fronte-retro de "La Voce del Popolo" e "il nostro tempo" ed ora, grazie alla coraggiosa decisione dell'Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia e sostenuta dal Consiglio di Amministrazione della società editrice "Prelum", al varo del nuovo giornale. E' una significativa sintesi che, con equilibrio, tutela e valorizzare le identità del passato, ma è orientata alle sfide della comunicazione attuali e future. In questa direzione è un ulteriore passo avanti rispetto al lancio del  27 novembre 2014 che apriva in modo organico l'era digitale dei giornali cattolici. In questo senso il portale di informazione che si unì, due anni fa, alle due testate cartacee, ora muta la sua testata da "La Voce del Tempo" a "La Voce e il Tempo", per sottolineare la totale sinergia del nuovo giornale di carta e di web.

Nell'editoriale d'esordio del nuovo e primo direttore responsabile della testata, Alberto Riccadonna, redattore di lungo corso de "La Voce del Popolo" e grande appassionato di storia e giornalismo, scrive: "Ecco dunque «La Voce e il Tempo», il nuovo settimanale della Chiesa torinese. Debutta nelle edicole e nelle parrocchie, ma ha radici lontane, richiama nel nome la bella vicenda di due testate storiche - «La Voce del Popolo» e «il nostro tempo» - unite in questo nuovo giornale di carta e web: sulla carta l’informazione settimanale, sul sito internet l’aggiornamento quotidiano delle notizie, particolarmente di quelle che nascono nella comunità cristiana e si diffondono nel territorio. È bello pensare che «La Voce e Il Tempo» vede la luce nell’Anno della Misericordia, voluto dal Papa per rivoluzionare il nostro modo di pensare Dio. La notizia – agli occhi dei giornalisti - è da prima pagina: Dio è innamorato dell’umanità! Si dà notizia che Dio non è vendicativo, non è narcisista, non è giustizialista; che non ha nulla a che spartire con la violenza e con il brutto, con l’intolleranza. Che ama il bello, trova profondamente simpatico ogni uomo e ogni donna nel mondo, ama la verità ma fa l’impossibile per ascoltare, perdonare, incoraggiare". 

Migliori parole non ci sono per dire grazie a chi ha speso tempo e passione per dare concretezza a questo progetto, a chi ha lavorato nel corso di 140 anni a La Voce e 70 al Tempo. Coloro che possono ricordare e raccontare e coloro che vivono nella pace di Dio. Informare e formare, dare gli strumenti per discernere tra il flusso costante e spesso ambiguo della comunicazione infinita, proporre un percorso libero e democratico in grado di far crescere coscienze critiche e consapevoli, sono questi alcuni degli aspetti che le donne e gli uomini di pensiero e azione, di amore, carità hanno portato ai lettori attraverso il messaggio delle comunicazioni sociali, per oltre cent'anni dalla carta, all'etere e oggi la rete internet.

Carta, rete, strumenti tradizionali e digitali: fogli, timoni e menabò, sms, post e tweet, sono tutti mezzi e strumenti da considerare e unire in una sinergia sempre più profonda. Ma in ogni epoca anche per la nostra ciò che resta fondamentale è il pensiero. Il bisogno di dare un'anima all'idea, proporre una prospettiva, l'impegno quotidiano. Senza questi valori e realtà tutto resterebbe effimera espressione di un attimo che svanisce e non di un orizzonte da compiere e realizzare, ieri come oggi e sopratutto da domani.

Per questo è giunto dire oggi,buon viaggio alla La Voce e il Tempo, a coloro che ci lavoreranno e a tutti i lettori che leggeranno ed interagiranno con il giornale. Senza di loro la nuova sfida non potrebbe neppure iniziare.

Il discorso dell'Arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia alla conferenza stampa

Tutti i diritti riservati

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo