Il labile confine e la deriva nichilista
Una giornata di lutti e di tragiche realtà sulle quali spendere qualche riflessione: dalla sciagura aerea in cui sono periti i giocatori brasiliani della Chapecoense alla strage silenziosa e aberrante dell'ospedale di Saronno ora scoperta dalla magistratura

La cronaca ci angoscia e ci fa tremare. Il male sembra avere il sopravvento. La morte trionfare sulla vita. Episodi diversi e distanti ma che tutti coinvolgono vite e le spezzano. La fatalità e il destino dei giovani calciatori brasiliani periti, come il Grande Torino, sulle montagne della Colombia, ci dicono del labile confine che separa la vita dalla morte, il mistero dell'esistenza terrena dalla condizione del nulla o del tutto. Non ci sono spiegazioni, restano le domande. Perchè loro, la domanda ricorrente, perchè? Tutto ha un senso oppure tutto è solo semplicemente assurdo.
Ma la notizia che sconvolge e non può essere derubricata tra quelle folli e malate menti che spesso colpiscono l'umanità arriva da Saronno. Amanti diabolici, due persone, che con scientifica e aberrante premeditazione e volontà distruttiva decidono di sopprimere altre vite, di famiglia oppure sconosciute. Un patto con la morte degli altri, spesso anziani e malati, per avere una effimera felicità, che nasce dalla soppressione, dalla distruzione dell'altro che è poi l'inizio della propria fine.
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