Economia e politica

Cosa insegnano la crisi Greca e le difficoltà dell'Unione Europea

Parole chiave: Europa (177), democrazia (17), libertà (20), politica (133)
Economia e politica

Per l’Europa: unità o declino? Austerità e recessione? Oppure sviluppo, crescita, innovazione e futuro? Questi sono i termini attraverso i quali si cerca di avere qualche barlume di risposta ad una realtà complessa. Sulla crisi greca  leggiamo articoli, ascoltiamo esperti, economisti, politici, docenti, tante idee, opinioni e visioni. Restiamo perplessi e inquieti per la difficoltà di trovare soluzioni positive per correggere politiche figlie di scellerate scelte politiche durate decenni (in Grecia) e una volontà quasi autoritaria dell’Unione ispirata soprattutto dai falchi tedeschi.  

Non abbiamo soluzioni ma abbiamo bisogno di chiarezza e doverosi interrogativi da porre a chi governa le nostre città, le nostre nazioni, il continente e il mondo nella sua globalità. Leonardo Becchetti, economista che lavora da anni, con grande serietà e umiltà sul tema, a proposito dell’Enciclica di papa Francesco delinea il problema.

Per comprendere il pensiero di Bergoglio sull’economia, com’è espresso in particolare nell’esortazione apostolica «Evangelii gaudium», e nell’enciclica "Laudato Si" che i suoi pronunciamenti, al pari di quelli di ogni altro pontefice, concernono anzitutto gli aspetti religiosi, antropologici ed etici. Sarebbe pertanto sbagliato accostarsi al suo «magistero economico», pensando di ravvisarvi immediatamente l’indicazione di un piano o di un sistema alternativo. Bergoglio critica aspramente «un’economia dell’esclusione e dell’inequità», un’economia che «uccide» (EG n. 53), al fine di sollevare una questione morale e non per porre mano direttamente ad una riforma dell’attuale sistema finanziario dal punto di vista strutturale e tecnico. Non è compito specifico della Chiesa proporre una simile riforma, semmai della politica e dello stesso mondo economico.

Il Papa spiega tutto questo sin dall’inizio quando vede la radice dei mali dell’Europa nella tendenza verso una rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali - individualistici, che celano una concezione di persona umana lontana dal contesto sociale e antropologico. Il secondo grande tema affrontato dal Papa è quello dell’equilibrio dei poteri e della democrazia nella globalizzazione. Il problema numero uno dell’economia globale resta lo strapotere delle lobby finanziarie. Potrà la politica e la sua narrazione di lungo periodo avere l’ultima parola sul destino d’Europa? Gli eventi odierni dimostrano che il deficit di proposta è oltre i livelli di guardia; comanda quell’economia, che spesso non mette al centro l’uomo, ma cifre, dati, numeri, denari e merci.

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