A Torino si cambia: nasce “La voce e il tempo”. Fra Chiesa locale e territorio metropolitano

I due settimanali cattolici torinesi si presenteranno, dal prossimo 2 ottobre, nella forma di un nuovo giornale. Da "La voce del popolo" e "Il nostro tempo" nasce "La voce e il tempo"

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A Torino si cambia: nasce “La voce e il tempo”. Fra Chiesa locale e territorio metropolitano

Primo direttore della nuova testata è Alberto Riccadonna. Il nuovo giornale conserverà  un’ampia parte dedicata alla vita della Chiesa torinese e della sua presenza sul territorio, e un’attenzione qualificata alle problematiche e all’attualità culturale di maggiore respiro. Ma ci sarà soprattutto una parte completamente nuova e originale che cercherà di intercettare nuovi lettori rivolgendosi non solo al mondo ecclesiale torinese ma a quanti vivono nel territorio metropolitano, con inchieste, servizi, notizie. La svolta "storica" dei giornali cattolici torinesi è stata voluta dall’Arcivescovo Cesare Nosiglia.

Si volta pagina, letteralmente: i due settimanali cattolici torinesi si presenteranno, dal prossimo 2 ottobre, nella forma di un nuovo giornale. Da “La voce del popolo” e “il nostro tempo” nasce “La voce e il tempo”. Primo direttore della nuova testata è Alberto Riccadonna, una laurea in legge e una carriera professionale tutta alla “Voce del popolo”, dove è stato prima collaboratore e poi (dal 1995) redattore. Il nuovo giornale conserverà le sezioni più caratteristiche dei predecessori: un’ampia parte dedicata alla vita della Chiesa torinese e della sua presenza sul territorio (come era la “Voce”), e un’attenzione qualificata alle problematiche e all’attualità culturale di maggiore respiro (“il nostro tempo”). Ma ci sarà soprattutto una parte completamente nuova e originale che cercherà di intercettare nuovi lettori rivolgendosi non solo al mondo ecclesiale torinese ma a quanti vivono nel territorio metropolitano, con inchieste, servizi, notizie che “incrociano” le problematiche di un territorio colpito sì dalla crisi economica, ma anche ricco di risorse imprenditoriali e culturali che vanno al di là dell’effimero. Spiega il nuovo direttore:

“Il giornale cattolico si aggiorna proprio per conservare la capacità di pronunciare parole di senso, cercarle nel Vangelo e farle udire, offrirle come compagne di viaggio, confrontarle con quanti – tantissimi – lavorano ad ogni livello della società civile per la costruzione del bene e del bello”. Il nuovo giornale cartaceo parte fortemente integrato con i servizi on line (www.vocetempo.it) e con l’intera comunicazione della diocesi di Torino (Luca Rolandi, direttore uscente della “Voce” cartacea, assume il coordinamento dei servizi telematici diocesani). Ma si intende sfruttare le potenzialità dell’on line anche in altre direzioni. Oltre che la necessaria integrazione dei servizi amministrativi (possibilità di abbonarsi o acquistare copie direttamente dal sito. ecc.) la redazione sta arricchendo un vasto archivio digitale, dove verranno raccolte prima di tutto le fotografie che hanno fatto la storia della Chiesa torinese e della città stessa (www.immagini.servizivocetempo.it). Si tratta, in gran parte, di documentazione fotografica originale raccolta e catalogata negli anni: in questi giorni, ad esempio, vengono portate in primo piano le fotografie degli incontri che Madre Teresa ebbe a Torino negli anni ’70 quando molti protagonisti della “stagione di speranza” iniziata dal Concilio furono ospiti del cardinale Pellegrino e dei gruppi ecclesiali torinesi (oltre a Madre Teresa vennero dom Helder Camara, frère Roger di Taizé, il cardinale Suenens…).
“All’archivio possono accedere tutti – spiega Riccadonna – e offrire anche foto da caricare, così come possono scaricarne gratuitamente per uso personale. Ma il servizio è pensato, oltre che per il giornale, per le parrocchie e le comunità che si trovano a cercare qualche immagine significativa e che qui potranno trovarla. Insieme alla ‘Voce’, infatti, continueranno a uscire gli inserti di alcune Unità pastorali della diocesi, che nei periodi forti dell’anno diffondono migliaia di copie a tutti gli abitanti del proprio territorio, veicolate attraverso il settimanale diocesano”.

La svolta “storica” dei giornali cattolici torinesi voluta dall’arcivescovo Cesare Nosiglia è maturata lentamente, e con qualche fatica. Anche perché si tratta di due testate gloriose: la “Voce” venne fondata da un santo, Leonardo Murialdo, e interpretò fin dall’inizio il carisma del cattolicesimo sociale torinese. È il settimanale diocesano di Torino dal 1947, anche se la proprietà della testata continua ad essere della Congregazione di S. Giuseppe fondata dal Murialdo. “il nostro tempo”, nato nel 1946, anticipò l’intuizione di mettere sul mercato un prodotto destinato al ceto medio che potesse trovare una “lettura cristiana dei fatti” e costruire una propria opinione, tanto in materia di politica ed etica quanto di letteratura, costume, spettacolo. Il gruppo di intellettuali e sacerdoti fondatori cedette poi la testata alla diocesi negli anni ’50. Negli anni del Concilio “il nostro tempo” seguì con grande attenzione e passione le assemblee romane, offrendo un servizio di informazione e divulgazione prezioso. Entrambi i giornali sono stati palestra per tantissimi professionisti emigrati poi nell’editoria laica o in quella radiotelevisiva. In questo mese di settembre i due giornali offriranno ai lettori una serie di inserti che, nella nuova grafica che sarà poi de “la voce e il tempo”», raccontano la storia dei settimanali e dei “personaggi” che l’hanno popolata.

Fonte: Sir
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