Romantica e malinconica storia britannica

RITORNO AL MARIGOLD HOTEL                                            (USA, GB, 2015)

Regia: John Madden; con Maggie Smith, Dev Patel, Tina Desai.

Parole chiave: film (67), recensione (32), critica (16)
Romantica e malinconica storia britannica

 

Et voilà! E' arrivato sui nostri schermi “Ritorno al Marigold Hotel”, seconda puntata del fortunato “Marigold Hotel” (uscito nel 2012), commedia sentimentale su un gruppo di pensionati inglesi, con una punta di malinconia, quella che comporta miriadi di riflessioni sulla vita passata e sul breve futuro che resta. Il ritorno del titolo si riferisce, immaginiamo le speranze dei produttori americani e in parte britannici, al pubblico, perché loro, gli arzilli vecchietti protagonisti – ovvero un cast stellare di ottimi attori inglesi – sono sempre lì, ospiti felici del Marigold Hotel, a godersi la vita nel calore e nel colore dell'India, e c'è persino una grande new entry, che potrebbe preludere a una terza intrigante puntata della saga, ovvero Richard Gere, capelli bianchi e sorrisetto bonario rubacuori, nella parte di Guy Chambers, presunto scrittore che troverà al Marigold la sua ultima metà, dice lui, guardando nel vuoto con una vacua espressione che promette tutt'altro, per la gioia delle attempate fan che proprio non lo vorrebbero vedere in pantofole.

“Ritorno al Marigold Hotel” è diretto benissimo da John Madden, ha un grande montaggio, attori straordinari che sanno dare l'impressione di interpretare se stessi, ha una colonna sonora e fotografia da manuale, insomma è un bel film. Anche se il vero tema, perlomeno nella mentalità occidentale, è triste malgrado l'umorismo british. Infatti il Marigold è la residenza, l'ultima residenza di anziani, in altre parole l'anticamera della morte, anche se è ben diverso da qualunque casa di riposo occidentale, per bella e accogliente che sia. Questo perché lo stile dell'ambiente è all'insegna della vita, da delibare in ogni istante con saggia intensità, senza darsi pena per l'ultimo traguardo.

Questa volta vediamo i padroni dell'Hotel, il giovane Sonny Kapoor e Muriel Donnelly, a cui resta poco da vivere, andare negli USA alla ricerca di soldi per aprire un altro Marigold, un altro sogno per la terza età in cerca delle ultime emozioni. I due ottengono un buon consenso, tornano sereni tra la luce e i profumi dell'India in attesa dell'ispezione di verifica. Attorno a loro le storie degli altri ospiti, tra lavoro, amore e apparente spensieratezza, poi il matrimonio di Sonny con la bella e pratica Sunaina e parecchie altre cosette a corollario a dare una pennellata di vago esotismo e qualche ironia.

                                                                                                  

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