La vita e le occasioni

UNA VOLTA NELLA VITA
(Francia, 2016)  Regia: Marie Castille Mention Schaar - con Ariane Ascaride, Noémie Merlant, Ahmed Dramé

Parole chiave: film (67), recensione (32), critica (16), francia (38)
La vita e le occasioni

“Una volta nella vita” è un film decisamente importante diretto con mano sicura e una certa freddezza da Marie Castille Mention Schaar, ha significati profondi, grande sceneggiatura e ottimi interpreti. Un film intelligente che lascia un segno indelebile in chi voglia apprezzarlo e sappia comprenderlo in ogni suo aspetto. Certamente non un film facile o superficiale e, forse proprio per queste ragioni, è passato velocemente sui nostri schermi.

E' auspicabile che possa essere visto e programmato ancora per rispetto al pubblico che desidera vero cinema e cultura e non perdere tempo occhi e denaro in certe banalità.  Il vero cinema può essere sogno o romanzo, può essere specchio della contemporaneità e in tali casi è normale che sia coinvolgente.

Siamo a Créteil, al Liceo Léon Blum, nella banlieu parigina.  Un luogo emblematico in cui è ambientato il film che, con rigorosa semplicità, racconta quanto realmente è avvenuto, protagonista una classe di adolescenti.  Ahmed Dramé giovane attore e anche cosceneggiatore del film ha studiato al Léon Blum, ha vissuto difficoltà, problemi e speranze di tutti i ragazzi come lui, talvolta incerti e disorientati, capaci di slanci positivi e solidali e soprattutto di emozionarsi e credere nei valori fondamentali della civiltà francese: libertà, uguaglianza, fraternità. 

Questo però se presi dal verso gliusto e, a farlo, arriva un'insegnante di lettere veramente straordinaria, che riesce a capirli e a guidarli – l'autorità  si fonda sul prestigio e non sulla repressione – in un'avventura che i suoi colleghi ritengono impossibile e perdente : partecipare al Concorso Nazionale della Resistenza e della Deportazione.

La classe accetta, i ragazzi poco alla volta si impegnano con entusiasmo, si commuovono alle parole dell'ex deportato Léon Zyguel – che interpreta se stesso – e vincono, arrivano primi, vengono premiati dal ministro, in breve dimostrano a se stessi e a tutti il loro valore.  Non mancano momenti difficili, protagonista un violento fanatico che cerca di imporsi con il terrore , ma che verrà neutralizzato dagli studenti, o il ragazzo che  si converte all'Islam per affermarsi in una nuova identità, o piccoli razzismi e pregiudizi figli dell'ignoranza.  Tutto si risolve nel film commovente che si propone come esempio. Assolutamente da vedere.

 

                                                                  

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