Il destino dell'anima

Venerdì 7 novembre 2014, alle 21, presso la parrocchia san Vincenzo dè Paoli (via Sospello 24), don Ermis Segatti presenterà il suo ultimo libro: «Anima. Viaggio nell’invisibile dell’uomo» (Piemme, 2014). Ne discuterà con Gustavo Zagrebelsky, giurista costituzionalista, già Presidente della Corte Costituzionale della Repubblica italiana.

Il tema dell’anima è stato argomento di pubblicazioni di successo negli ultimi anni. Forse a testimonianza che le grandi domande sull’esistenza non sono state soppresse dalla cultura della secolarizzazione e del disincanto.

Don Ermis, è legittimo interpretare il suo libro come una risposta all’opera di Vito Mancuso "l’anima e il suo destino", se non addirittura in contraddizione con esso?

«No, certamente. Anzi, quando ci fu la presentazione del mio libro a Torino Spiritualità, in Settembre, incontrai Vito e ne parlammo. Le due opere hanno preoccupazioni diverse. Mancuso parla del tema dell’anima per sviluppare la sua critica alla storia della teologia in merito e per proporre la sua personale riflessione. La sua è un’esigenza sistematica. Io non sono interessato a questo. Recepisco un’esperienza spirituale presente nel mondo e nelle varie religioni, e ne do atto».

Perché è stato invitato come suo interlocutore un noto esponente del pensiero laico come Gustavo Zagrebelsky?

«Perché anche la laicità entra nel libro, fra le varie posizioni esistenti. Zagrebelsky è espressione di una sensibilità che ritiene sia possibile parlare di queste cose anche muovendo da un’impostazione di tipo non religioso, senza surrogare spiritualità posticce».

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