I Vescovi del Piemonte in visita alla Chiesa albanese

Monsignor Nosiglia ha guidato la delegazione di Vescovi: un viaggio fraterno alla scoperta della Chiesa albanese. E l'attesa per la Canonizzazione di Madre Teresa.

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Monsignor Nosiglia ha guidato la delegazione di Vescovi: un viaggio fraterno alla scoperta della Chiesa albanese. E l'attesa per la Canonizzazione di Madre Teresa.

AGD – Accingendomi a scrivere questo breve diario del «viaggio pastorale» dei Vescovi piemontesi in Albania, (11-14 luglio) preciso subito l’intenzione di visitare una terra in cui c’è stata la vistosissima prova di un terribile regime comunista da marxista a maoista per lunghi decenni e la coercizione delle confessioni di fede religiose, tradizionalmente conviventi in un contesto multireligioso.

Due sono le caratteristiche da evidenziare. L’accoglienza e la continua presenza dell’arcivescovo Angelo Massafra di Scutari, presidente della Conferenza episcopale albanese; e il clima di attesa festosa della realtà visitata, giacché in settembre avverrà la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta di origine albanese e quindi la beatificazione dei 40 martiri che durante la nostra visita è stata ufficialmente annunciata. Avverrà il 5 dicembre nella storica cattedrale di Scutari da parte del card. Angelo Amato presidente della Congregazione delle Cause dei Santi.

Le tre giornate vissute dai tredici vescovi presenti con il presidente mons. Cesare Nosiglia arcivescovo di Torino hanno avuto tre titoli.

La «Giornata pastorale» (12 luglio) dedicata ad un approfondimento sugli eventi drammatici del cristianesimo in Albania. Vari i luoghi visitati illustrati dall’Arcivescovo Angelo o dagli ospitanti, molto interessante la visita al Museo Diocesano e alla Cattedrale la più grande dei Balcani. Come quella al Cimitero cattolico, luogo della fucilazione e testimonianza di uno dei sopravvissuti. Dopo la preghiera al Santuario Mariano, Madonna del Buon Consiglio, il pranzo è stato offerto presso una straordinaria realtà di accoglienza, ospitante ragazzi con scuole e famiglie, denominato il «Villaggio della Pace» con la presenza fraterna dei Vescovi e Amministratori della Chiesa Albanese.

Al pomeriggio abbiamo celebrato i Vespri presso il Monastero delle Clarisse, che ci hanno accolto fraternamente e ci hanno reso toccanti testimonianze. Il luogo è stato eretto, affiancato al Memoriale del martirio.

La giornata ha avuto il suo degno culmine con la concelebrazione Eucaristica in Cattedrale, gremita da tanti cristiani, dalle comunità religiose, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Angelo che ci ha coinvolto in modo vivace anche nell’omilia. Si è concluso con un inatteso «Estivo spettacolo-premiazione» con belle introduzioni, letture storico-poetiche d’attori, musiche e canti del Coro della Cattedrale.

La seconda giornata intitolata «Laudato sii», significativamente di “letizia” francescana, come francescano minore è l’Arcivescovo e tanti frati che ci hanno seguito. Tra l’altro in Albania, nel linguaggio si dice ‘frate’ anche per indicare ogni sacerdote, tanto è stata ed è significativa e determinante la presenza dei figli di San Francesco.

La mattinata è stata un lungo e magnifico itinerario sul lago Koman, di cui oltre la metà è Montenegro. Il percorso è stato vissuto a bordo di un piccolo battello in cui abbiamo ammirato le bellezze delle montagne e la sorpresa delle vallette laterali delle montagne.

Nel pomeriggio, viaggio verso Tirana, abbiamo vissuto altra tappa di immersione nel vissuto albanese. Visita alla cattedrale della Diocesi di Sappa. Verso sera siamo stati accolti per i Vespri e la celebrazione Eucaristica presso il Convento di S. Francesco in Lezhe, dopo aver visitato il Memoriale di Skanderberg e sbirciata la stessa Cattedrale di Lezhe.

La terza giornata è stata intitolata «Giornata della Misericordia». E abbiamo visitato ammirato le opere di Misericordia corporali e spirituali.

Le Lodi le abbiamo celebrate nella nuova Cattedrale cattolica, visitando le strutture pastorali e curiali adiacenti. Siamo stati poi accolti, nella bella cattedrale ortodossa, da quello che chiamerei il Vescovo ausiliare, incontrando anche un neo eletto vescovo ortodosso albanese, delle sei diocesi in cui è articolata anche la Chiesa ortodossa. Anche qui abbiamo visitato le adiacenze con le vistose e belle strutture, preposte a servizio dei credenti. Indi siamo stati a visitare l’Università Cattolica che ospita quattro facoltà e supera i 2000 universitari.

Ci ha poi accolti il Nunzio presso la Nunziatura. L’arcivescovo Angelo ha sottolineato l’importante ruolo di mediazione che la Nunziatura ha svolto, presso i governi, promovendo e favorendo le configurazioni giuridiche giuste del rapporto tra stato e realtà delle Chiese.

Il centro giornata l’abbiamo vissuto in una sorprendente e bella realtà “Betania”, il nome è evocativo, dove è stato anche Papa Francesco, dove sono ospitati ragazzi e giovani in necessità e con assenza di familiari, da bambini fino alla giovinezza. Permangono anche formandosi una famiglia e collaborando nell’azienda agricola. È una comunità (la cui fondatrice è calabrese) con consacrate quasi tutte di origine veronese, aperte ai rapporti di uno splendido volontariato giovanile anche temporaneo.

L’itinerario pastorale è davvero stato coinvolgente e ha permesso a tutti i vescovi di farsi ancor più corresponsabili di Chiese viciniore, tanto provate ma fortemente testimoniali e promettenti nella fede cristiana vissuta.

Un rinnovato conclusivo grandissimo grazie a Mons. Angelo Massafra e a tutti i confratelli, amici-amiche conoscenti che ci hanno accolto.

Ci affidiamo, per le nostre diocesi, all’intercessione di Madre Teresa di Calcutta e dei beati martiri albanesi.

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Vescovo

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