Politiche più «partecipate»

Il 17 ottobre, Giornata mondiale per la lotta alla povertà, 80 Oing del Consiglio d'Europa si sono riunite a Torino in'assemblea

Parole chiave: Ong (4), volontariato vincenziano (1)
Politiche più «partecipate»

Oltre 80 delegati, 4 sessioni di lavoro, un’intera giornata dedicata al confronto di strategie, problemi e risorse e 6 richieste presentate alla Conferenza di Alto livello sulla Carta Sociale Europea che si è tenuta a Torino il 18 e 19 ottobre. Questo il bilancio della Conferenza delle Oing del Consiglio d’Europa che si è tenuta a Torino il 17 ottobre, nella Giornata Mondiale di Lotta alla Povertà.  Protagonisti per la nostra realtà torinese le tre Ong che fanno parte della Conferenza europea: il Gruppi di Volontariato Vincenziano, la Caritas e la Fiapa.

«Ai legislatori – si legge nel documento – chiediamo che le disposizioni di legge adottate in campo economico rispettino tutti i diritti umani, civili, politici, economici o sociali». E ancora: «Alle amministrazioni a tutti i livelli e in tutti i settori (giustizia, sanità, istruzione, occupazione, servizi sociali) chiediamo di occuparsi delle persone che vivono in povertà in un modo che rispetti l’intera gamma dei diritti umani  e della dignità inerente a tutti gli esseri umani».

Appelli a tutto campo al rispetto dei diritti e soprattutto  di quanto espresso dall'articolo 30 della Carta Sociale «Ogni persona - recita il testo - ha diritto alla protezione dalla povertà e dall'emarginazione sociale».

«Chiediamo - ha sottolineato Maritchu Rall, rappresentante internazionale dell’Aic (l’Associazione che comprende 42 realtà caritative vincenziane sparse nel mondo, in Italia i Gvv) presso il Consiglio d’Europa – che si facciano interventi che tengano conto della persona anzitutto, che non siano solo dichiarazioni di intenti, senza una reale possibilità di attuazione. Il volontariato non deve essere totalmente delegato ad occuparsi dei poveri ma serve una reale compartecipazione, bisogna creare dei ponti tra chi decide le politiche e chi vive sul territorio, ne conosce i problemi.

Non possiamo dire che le Ong non vengono ascoltate, ma non si tratta solo di condividere globalmente dei principi, ma di trovare soluzioni concrete». Un appello a quella concretezza che

che è emersa dai lavori di gruppo della giornata, dove in primo piano spesso sono stati portati proprio gli esempi torinesi concreti di lotta alla povertà come il progetto «Fa bene» promosso dalla Caritas di Torino per alleviare il problema sempre più rilevante delle famiglie in difficoltà a pagarsi il cibo o il Gruppo Nes (Nessuno è straniero) del Volontariato Vincenziano che opera  in orso Farini, 32 dove alloggiano donne o famiglie in difficoltà.

Attenzione dunque ai poveri, ma anche alla prevenzione della povertà in particolare guardando ai giovani.

«Bisogna dare spazio ai giovani – ha sottolineato Léon Dujardin, presidente Rete Europea di Azione Sociale – con particolare attenzione agli studenti, perché per molti la formazione è un lusso e si trovano condannati all'abbandono scolastico per colpa di risorse insufficienti».

Giovani, famiglie, anziani, tutti «attori» e «non assistiti» affinche il progetto di lotta alla povertà non sia un’utopia» in una prospettiva di rete.

«Questa giornata – ha sottolineato Pierluigi Dovis – ha fatto emergere l’importanza di coltivare una rete torinese che si impegni nella lotta alla povertà e di un dialogo con in vari attori coinvolti nello spirito collaborativo che già l’Agorà del sociale invita a promuovere nella nostra città»

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