Condannati dal Tribunale, riabilitati con il lavoro

Sono trascorsi tre anni da quando nel novembre 2011 l'Associazione A.I.B. Sant'Antonino ha sottoscriveva una Convenzione con il Ministero di Grazia e Giustizia per i lavori di pubblica utilità.

Era la prima organizzazione di volontariato in Valle di Susa ad aver sottoscritto l'impegno col Tribunale di Torino. Da allora 12 condannati hanno scontato la pena presso l'associazione impegnata nell'ambito della protezione civile e 6 sono divenuti volontari effettivi.

Un'esperienza che «è stata stimolante - racconta Andrea (il nome di fantasia) - tanto che ho deciso di proseguire anche una volta concluso il periodo imposto dalla sanzione. Lavorare nell'ambito della Protezione Civile è un impegno duro e gravoso, anche fisicamente, ma credo sia un'opportunità per me oltre che un servizio per il mio territorio, quindi, appena mi sarà possibile, questa attività continuerà a far parte della mia vita»

Con l'A.I.B. i condannati hanno effettuato vari lavori, prevalentemente di manutenzione ambientale: hanno collaborato ad azioni di monitoraggio dei corsi d'acqua, sono stati coinvolti nelle esercitazioni e, una volta scontata la pena, sono stati avviati ai vari corsi di formazione, sia in materia di protezione
civile che di antincendio boschivo.

«Dobbiamo cominciare a ragionare in un modo diverso da quello in cui siamo stati abituati a ragionare per anni – ha sottolineato Fabrizio Gianfrotta, Presidente reggente del Tribunale di Torino - la pena detentiva non è l'unico sistema, in particolare quelle brevi sono puro costo perché non riescono a svolgere la loro funzione primaria, definita dall'art. 27 della Costituzione, cioè la restituzione di una persona diversa che abbia riflettuto sulla propria situazione e sul proprio reato».