Terremoto, Ecuador in ginocchio, le comunità del Cottolengo in prima linea

Ecuador, le comunità dei religiosi del Cottolengo sono in prima linea nell'accogliere e prestare soccorso dopo il violento terremoto che nella notte tra il 16 e 17 aprile ha lasciato devastazione ovunque, il sisma più violento mai registrato nel Paese, 525 le vittime accertate, migliaia i feriti e i dispersi. Parlano le suore cottolenghine

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Terremoto, Ecuador in ginocchio, le comunità del Cottolengo in prima linea

Suor Mary stava prestando il suo servizio con gli ospiti della Piccola Casa del Cottolengo di Torino quando arriva quella telefonata che non si vorrebbe mai ricevere: «Manta è distrutta, tutto l’Ecuador è in ginocchio».

Suor Mary Soshiyath vive, infatti, nella Casa del Cottolengo di Manta in Ecuador dove operano tre sorelle cottolenghine, uno dei luoghi più colpiti dal violento terremoto che nella notte fra sabato 16 e domenica 17 aprile ha sfiorato magnitudo 8 lasciando devastazione, morti (sono 525 le vittime accertate, ma il numero è destinato a salire) e migliaia di dispersi. Si tratta del più violento terremoto mai registrato nel Paese, ad alta zona sismica. Suor Mary si era recata per alcuni giorni alla Piccola Casa di Torino, e non riesce ancora a credere all’accaduto, a questa ulteriore dura prova che colpisce un luogo così segnato dalla povertà e dalla miseria che lentamente sta iniziando a camminare con le proprie gambe.

Quando la incontriamo è indaffarata a riempire le valigie di medicinali, ci dice che è rammaricata per non essere stata lì in quei momenti. Mercoledì 20 aprile suor Mary è rientrata a Manta per farsi accanto alla sua gente secondo la missione che quotidianamente la famiglia cottolenghina porta avanti nelle casa sparse in tutto il mondo con al centro una porta aperta e una mano pronta ad accogliere e accompagnare. 

Le suore, i fratelli e i sacerdoti del Cottolengo hanno tre case in Ecuador, a Manta, ad Esmeraldas e a Quito.

«La nostre strutture – afferma suro Mary – sono rimaste in piedi, attualmente stiamo ospitando diverse famiglie che hanno perso la casa».

«L’aiuto di Dio e dei fratelli dia loro forza e sostegno». È stato il messaggio che Papa Francesco ha rivolto alle popolazioni colpite al Regina Coeli di domenica scorsa.

La casa di Manta è un punto di riferimento per i barrios (quartieri) delle periferie della città devastati, in particolare il barrios Santa Marta, si tratta di case costruite con legno, lamiere, bambù. «La stagione delle piogge – prosegue – aggrava la situazione, fiumi di fango spazzano, infatti, vie le poche abitazioni rimaste in piedi. Gli sciacalli hanno poi completato l’opera facendo man bassa nelle casa abbandonate e fra le macerie».

Le case dei religiosi non hanno subito danni strutturali ma manca luce, acqua, cibo, il che rende difficoltose le operazioni di soccorso e l’ospitalità verso chi ha perso tutto, in particolare si rischia l’emergenza sanitaria.

«Operiamo in un’enorme città – prosegue suor Olga Caddeo, che ora è a Torino e prestò servizio per molti anni a Manta – in una periferia popolosa che vive di pesca, una zona poverissima».

A Manta le sorelle gestiscono una centro di accoglienza e cura con 70 posti letto per i malati terminali che vengono dimessi dagli ospedali e lasciati per strada, o in un angolo delle proprie case dove non possono ricevere l’assistenza adeguata. «Noi li accogliamo e li accompagniamo – afferma suor Olga».

I fratelli del Cottolengo conducono invece una casa per anziani. A Esmeraldas, città sull’oceano Pacifico, la casa del Cottolengo sorge in un quartiere poverissimo formato da afro americani, «la nostra comunità – spiega suor Olga – punta sul sostegno sanitario e su progetti di integrazione e istruzione per costruire un futuro. Sono infatti attivi un dispensario medico, una scuola materna, elementare e un college.

L’Ufficio missionario della diocesi di Torino è in contatto costante con la missione di Manta in cui numerosi giovani torinesi dal 2009 hanno prestato servizio attraverso esperienze missionarie. Da Torino dunque ci si appresta ad organizzare il prossimo viaggio missionario con lo scopo di sostenere la ricostruzione post-terremoto.

Aiuti immediati sono arrivati da Caritas italiana. È possibile sostenere gli interventi per assistere le popolazioni colpite dal sisma attraverso una donazione a Caritas italiana, Iban: IT88U0200805206000011063119 con causale «Terremoto Ecuador».

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