Torino presentato il piano per l'emergenza freddo

Si avvicina l'inverno e il Comune di Torino anche quest'anno ha presentato i servizi messi in campo per chi non ha casa e si trova a dormire per strada. Iniziative rese possibili da una attiva collaborazione con il mondo del volontariato, le parrocchie, le comunità religiose.

Torino presentato il piano per l'emergenza freddo

Non sempre è facile aiutare chi vive per strada, avvicinare chi si sente emarginato da tutti. Ma nel periodo invernale per molti un'altrenativa alla panchina o al marciapiede significa la sopravvivenza. e per questo il Comune di Torino, i volontari di parrocchie e associazioni scendono in campo con un ormai collaudato «servizio di rete»  (sono 27 le realtà del mondo del volontariato che hanno aderito al Piano) per cercare di aiutare il più possibile i senza dimora e far si che non debbano affrontare i rigori dell'inverno all'addiaccio. Il «Piano emergenza freddo» 2015-2016 prevede in particolare un potenziamento rispetto al passato dell'ospitalità notturna sia in termini di posti letto sia di orari. A illustrare questa ed altre novità il 18 novembre l'assessore ai Servizio Sociali e vicesindaco di Torino Elide Tisi: “Come ogni anno, quando le condizioni climatiche rendono più difficile la vita ed espongono a serio rischio la salute di chi non ha un luogo dove ripararsi, cerchiamo di assicurare al numero più alto possibile di persone – ha spiegato – un posto accogliente dove passare la notte e un luogo di ristoro anche nelle altre ore del giorno".

"Insieme alla grande rete costituita da onlus e associazioni di volontariato  – ha aggiunto il vicesindaco – abbiamo messo a punto un piano per far fronte in modo adeguato alle richieste di aiuto che proprio nelle giornate più fredde vengono dalle persone che vivono in strada, in situazione di grave marginalità e che, ogni anno che passa, sono sempre di più”.

“Le grandi città – ha evidenziato Tisi - sono storicamente luogo che attira le persone in cerca di quel minimo indispensabile per soddisfare le proprie esigenze primarie: uno spazio al coperto dove passare la notte e l’offerta di un pasto caldo.  A ciò Torino non fa certo eccezione, tant’è che la maggior parte degli homeless che si rivolge alle strutture comunali di accoglienza arriva da altri centri, altre regioni o addirittura altri Paesi. Negli ultimi anni il loro numero, soprattutto a causa della grave crisi economica e dei fenomeni migratori, è cresciuto e l’attuale contesto non può far pensare certo a un’inversione di tendenza. Per questo abbiamo moltiplicato i nostri sforzi per garantire alle fasce più marginali della popolazione, insieme alla grande rete cittadina del volontariato e del mondo no profit che lavora al nostro fianco, la massima accoglienza e assistenza possibile, anche dal punto di vista delle relazioni sociali e non solo attraverso gli interventi di carattere emergenziale con la semplice offerta di cibo e di un letto”.

Complessivamente sono previste dal Piano quattro strutture di accoglienza appositamente attivate per il periodo invernale che permettono di accogliere complessivamente fino a 150 persone cui si aggiunge il ricovero costituito da moduli abitativi attrezzati presso il Parco della Pellerina capaci di garantire fino a 152 posti letto. Nel periodo invernale, tutte le Case di ospitalità notturna della Città anticiperanno alle ore 19 l’orario di apertura e posticiperanno la chiusura alle ore 9 (due ore in più ripsetto al passato) e sarà rafforzata la presenza di operatori sociali.

 Altre novità previste dal Piano Invernale riguardano il potenziamento dell’azione di presenza in strada, diurna e notturna garantito da  «Boe Urbane Mobili», servizi educativi di strata diurni, un  ambulatorio sociosanitario  a poche centinaia di metri dalla Stazione ferroviaria di Porta Nuova aperto 7 giorni su 7. Non mancano spazi diurni  tra cui "La Sosta di via Giolitti 40 gestito dalla Caritas diocesana in collaborazione con il Sermig  in locali concessi dalla Città, il centro dell’Associazione Opportunanda di via Sant’Anselmo 28 e il  Circolo Arci No.à di corso Regina Margherita 154.
A questi “rifugi” si aggiunge il nuovo punto di ospitalità diurno adiacente il centro di  accoglienza notturna di Via Ghedini 6:  uno spazio pensato come luogo d’incontro e di socializzazione, attivato in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino.

Infine è possibile segnalare la presenza di persone senza dimora che, a causa di freddo e maltempo, si trovino in situazione di particolare criticità e abbiano bisogno di aiuto, telefonando alla Polizia Municipale al numero 011.0111 oppure inviando una comunicazione via mail all’indirizzo   adulti@comune.torino.it

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