Al Lingotto è tornata la cena "Auguri a Mille", offerta a mille piemontesi indigenti

Il 28 dicembre a Lingotto Fiere è tornata la cena di gala "Auguri a Mille" offerta dal Banco alimentare del Piemonte a mille piemontesi che vivono nella fragilità. Servizio fotografico

Al Lingotto è tornata la cena "Auguri a Mille", offerta a mille piemontesi indigenti

Al Lingotto è tornata la Cena «Auguri a Mille». Nella sera del 28 dicembre presso Lingotto Fiere a Torino oltre trecento volontari, fra cui il sindaco Chiara Appendino e il direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis, hanno servito un vero e proprio cenone di gala a mille piemontesi che ogni giorno vivono nella fragilità, offerto dal Banco alimentare del Piemonte.

«Nei cento tavoli allestiti a festa, accanto al profumo del cibo e del pane si respira solidarietà, inclusione, attenzione a ogni singola persona», hanno commentato i volontari del Banco alimentare, «la cui dignità non passa soltanto attraverso la soddisfazione dei bisogni, ma a quello, fondamentale per ogni individuo, di sentirsi parte di una comunità, nella condivisione di un periodo speciale, come quello natalizio».

La Cena dei Mille, ormai una tradizione per Torino, è stata realizzata grazie alla collaborazione fra diversi soggetti: dalle strutture caritative delle diocesi del Piemonte ai partner come la Fondazione Gambero Rosso e Gambero Rosso, Gl Events, Lingotto Fiere, dai numeorsi volontari alle aziende che hanno donato il cibo e le bevande.

«Un grazie», ha osservato il presidente del Banco alimentare del Piemonte Salvatore Collarino che ha servito la cena, «anche ai molti soggetti che sostengono durante tutto l'anno il Banco alimentare piemontese che ha potuto sfidare la crisi economica, distribuendo anche nel 2016 circa 6.400 tonnellate, un risultato importante anche se non ancora sufficiente a fronteggiare il crescere del bisogno».

«Anche cucinare è un atto d'amore», hanno affermato i quattro chef Massimo Camia, Michelangelo Mammoliti, Ivan Milani e Alfredo Russo che hanno aderito all'iniziativa benefica preparando quattro portate per la grande cena di festa.

Accanto agli chef e alle loro brigate 300 volontari hanno servito ai tavoli, fra loro anche i giovani della Piazza dei Mestieri che hanno impastato e infornato 200 kg di pane.

Hanno aperto il cenone i «Raviolini di cappone nel suo ristretto», a seguire «Coniglio al tartufo nero e crema di sedano nel suo jus», poi «Calamari in guazzetto» e la «Burnia di patate con fonduta alla toma di Lanzo». Per dessert «bignoline Dalmasso di Natale» del pasticcere Alessandro Dalmasso di Avigliana. Infine panettone della tradizione pinerolese.

Per informazioni: www.bancoalimentare.it/torino

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