San Mauro Torinese: dai Somaschi nuovo housing sociale

Famiglie in difficoltà, in  attesa di ottenere un alloggio popolare, famiglie sfrattate… Un’emergenza che non si arresta, che interpella le tante realtà impegnate nel sociale, laiche ed ecclesiali. Ed ecco che raccogliendo l’invito dell’Arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia che lo scorso anno faceva appello alle congregazioni religiose presenti in diocesi ad offrire spazi per l’accoglienza, i padri Somaschi hanno inaugurato a San Mauro Torinese, sabato 7 febbraio un nuovo spazio per l’housing sociale (Gallery)

«Si tratta – spiega padre Giampiero – di 6 appartamenti adatti per nuclei famigliari che sono in attesa di assegnazione di casa popolare, persone sfrattate che non hanno alternative se non la strada…».

I 6 alloggi che hanno in comune solo lo spazio lavanderia, sono stati realizzati al termine di un corposo intervento di ristrutturazione avviato lo scorso giugno in un ala della casa di spiritualità Villa Speranza di San Mauro.

I singoli o le famiglie (tra le 15 e le 20 unità in tutto) possono essere ospitati sino all’assegnazione della casa e possono accedere al servizio su segnalazione dei servizi sociali o attraverso la Caritas diocesana. Caritas che ha contribuito al progetto con una quota dell’8 per mille. Altri contributi sono arrivati dalle parrocchie della zona e da donazioni private.

«Uno sforzo significativo per un’opera che si è inaugurata – prosegue padre Giampiero – alla vigilia della festa del nostro fondatore, San Girolamo Emiliani. Un segno dell’attenzione che la nostra congregazione, secondo il carisma del fondatore, continua a riservare a chi vive in condizioni disagiate. Ai tempi di San Girolamo erano gli orfani, mentre oggi si tratta soprattutto di famiglie che vivono il problema della casa».

I Padri Somaschi furono fondati  tra il ‘400 e il ‘500 ad opera di San Girolamo Emiliani che con il progetto di rinnovare il tessuto civile ed ecclesiale (Riforma Cattolica) raccolse bambini e ragazzi orfani ed abbandonati aggregando attorno a sé in quest’opera numerosissimi laici, sacerdoti, religiosi, nobili e nobildonne del tempo.

«Così anche oggi – sottolineano i padri - come cinquecento anni fa, sentiamo la spinta a rimboccarci le maniche e inventare nuove modalità di presenza accanto a chi fatica nel percorso della vita».

La comunità Villa Speranza, in via Consolata 24, a San Mauro, esiste dal 1972 e oggi vi risiedono stabilmente 4 padri aiutati nella gestione delle attività da un gruppo di volontari. La casa in questi anni ha accolto singoli e gruppi per incontri, momenti di riflessione e ritiri spirituali.  «Ma – conclude padre Giampiero – già da tempo ospitiamo in altri spazi una decina di persone, poveri che hanno bussato alla nostra porta e che ci hanno chiesto aiuto, ed è a fronte di tante richieste che abbiamo dato vita a questo progetto che speriamo di poter portare avanti per dare ancora speranza a chi si trova in difficoltà».