In mostra i materiali di scarto

Dal 2 ottobre al Cesar Cafe di Orbassano la prima mostra del gruppo Materiali di Scarto

Parole chiave: Poveri (38), mostra (24)
In mostra i materiali di scarto

Un pezzo di tavolo, abbandonato da anni in una baita, può diventare un’opera d’arte che abbellisce una stanza, o un arredo liturgico che avvicina al Mistero, o un regalo di nozze… e un uomo senza più lavoro, nè casa, senza speranza, può ritrovare la voglia di vivere, può riscoprire la bellezza del tempo occupato nel creare, modellare, cesellare, l’entusiasmo di realizzare oggetti belli e fantasiosi e l’orgoglio di mostrare il frutto del proprio impegno. Accade in una piccola stanza laboratorio all’ingresso dell’oratorio della parrocchia Gesù Buon Pastore, a ridosso del Parco Ruffini. È qui che quasi ogni giorno si possono incontrare Antonio, Antonino, Gerlando e Valentino indaffarati tra pennelli, scalpelli, vernici, sassi e strati di lamiera,   è qui che ha preso vita passo dopo passo dallo scorso novembre il progetto «Materiali di scarto» ed è da qui che «partiranno» una trentina di opere per la prima mostra ufficiale «Ricomincio dall’arte. L’arte come riscatto di una vita difficile; l’arte come passione e condivisione di emozioni e non solo come una merce» che sarà allestita il 2 ottobre (l’inaugurazione alle 18) nel Cesar Café di piazza Re Umberto a Orbassano.       

«Il progetto ‘Materiali di scarto’ – spiega l’ideatore don Gianpaolo Pauletto, cappellano dell’Ospedale Martini e collaboratore parrocchiale al Buon Pastore – è nato nel novembre 2013. Da un anno circa ero stato nominato cappellano del Martini e constatavo come nell’ospedale, soprattutto d’inverno aumentasse il numero delle persone che avendo perso casa e lavoro stanno tutto il giorno nella struttura ospedaliera, nelle sale d’attesa cercando riparo per il freddo e per la notte. Fermandomi a parlare con alcuni di loro era evidente che avevano il desiderio di sentirsi utili, di avere qualcosa da fare per uscire dal senso di noia che ti prende quando nessuno ha bisogno di te, quando non sai dove andare.. così ho pensato che avremmo potuto realizzare con materiali di recupero un presepe per l’ospedale e da allora è stata una progressiva scoperta, un susseguirsi di idee e iniziative che con il passaparola, con la voglia di sperimentare e di sperimentarci ci hanno portato a questa prima mostra, e non ci fermeremo certo qui!».

In poco tempo nasce l’idea di un vero e proprio laboratorio, prima ospitato nella sacrestia dell’ospedale Martini, poi nei locali di Gesù Buon Pastore. Prima si realizza il presepe, poi vengono risistemati tutti gli arredi della cappella del Martini dal crocifisso, all’ambone che vengono «inaugurati» lo scorso 4 maggio, poi ancora un porta cero per la parrocchia Buon Pastore, un crocifisso per la cappella della parrocchia Sant’Andra  a Bra… e poi un’opera commissionata per una coppia di sposi, un’altra per un ufficio, un'altra ancora come regalo di natale e poi l’idea di curare una vera e propria mostra.

«Vivevo all’ospedale – racconta Gerlando mostrando con orgoglio un pezzo di legno su cui sta lavorando – ero un ex muratore avevo perso tutto: casa, lavoro, amici. Qui, in questo laboratorio, ho trovato una famiglia, un punto riferimento, ho riscoperto la passione che avevo da giovane per il modellismo, e questa sera inizio una scuola di intaglio a Rivoli». Così un nuovo entusiasmo è tornato nella vita di Gerlando come in quella  dei suoi colleghi artisti che dalle panche dell’ospedale, dall’essere considerati «vite di scarto» si sono ritrovati a sfogliare libri d’arte per cercare ispirazione, a cercare su internet informazioni su tecniche e materiali, a discutere sui colori migliori per trasformare un sasso raccolto al mare…

«Abbiamo coinvolto nel progetto – prosegue don Pauletto - alcuni professionisti, un falegname, un mobiliere, un verniciatore, un architetto e una ragazza esperta di scultura su legno. Poi sul territorio si è rapidamente attivata una rete di solidarietà c’è chi si è messo a disposizione per offrire pasti caldi, c’è chi ha fatto conoscere le prime opere e ce le ha commissionate offrendoci qualche entrata per l’acquisto di altri materiali o attrezzi».

E ancora: il gruppo ha visitato mostre a Torino e non solo e ora, dopo la mostra che si concluderà nella prima settimana di novembre, ha già un nuovo progetto in cantiere: «ci siamo iscritti a ‘Paratissima’ – aggiunge don Pauletto la manifestazione che si terrà a Torino dal 5 novembre. Parteciperemo con due realizzazioni, una sul tema della guerra. Poi vogliamo incontrare le parrocchie della nostra Unità pastorale che in questi mesi ci hanno sostenuti per raccontare e mostrare il progetto al quale abbiamo contribuito e magari trovare altre idee».

E le idee al gruppo non sembrano mancare: proprio in questi giorni hanno ottenuto il permesso di realizzare un orto nella scuola XXX con la convinzione che anche occuparsi delle piante, stare in mezzo i ragazzi delle scuole può essere un’attività che pur nella semplicità dei mezzi contribuisce a dare un senso all’inattività di chi difficilmente oggi potrà reintegrarsi nel mondo del lavoro.   

«Creare qualcosa di bello - conclude don Pauletto – aiuta a vivere meglio, rende più bella la vita. La nostra idea è di ingrandire il laboratorio e di puntare a nuovi traguardi perché materiali poveri e ‘vite di scarto’ si trasformino sempre più in vere opere d’arte».

Chi volesse conoscere il progetto, essere informato sulle iniziative, commissionare opere, può vistare la pagina Facebook «Materiali di Scarto» o contattare Don Pauletto al 331.7997880.

Federica BELLO

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