Mirafiori un anno in cassa firma anche la Fiom

L'accordo: 650 lavoratori addetti alle presse saranno fermi  a rotazione fino a febbraio 2017

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Mirafiori un anno in cassa firma anche la Fiom

Siglato il rinnovo di un altro anno di cassa integrazione per riorganizzazione alle presse di Mirafiori: il periodo sarà dal 22 febbraio 2016 al 19 febbraio 2017 e riguarderà tutti i 650 addetti. Lunedì 11 gennaio, nella sede dell'assessorato regionale al Lavoro, è stato raggiunto l’accordo tra le parti sociali. «La vera notizia – ha commentato il segretario dei metalmeccanici torinesi della Cisl, Claudio Chiarle – non è la firma della cigs per riorganizzazione sino al febbraio 2017 ma il fatto che le anche rsa Fiom firmino l’accordo. La ritengo una buona notizia, sia perché nel testo dell’accordo si fa esplicito riferimento al ccsl (contratto collettivo specifico) che la Fiom ha osteggiato fortemente sin dal 2010, sia per il cambio di atteggiamento della Fiom che è diventato più propositivo».

Nello specifico l’accordo sulla cigs, non prevede l’utilizzo dei contratti di solidarietà ma prevede una rotazione equilibrata secondo cui tutti i lavoratori devono fare gli stessi giorni di lavoro. Sono previsti investimenti, con l’installazione di una nuova linea e la revisione di parti delle attuali presse per adattarle ai modelli del segmento «premium».

«Il lavoro delle presse di Mirafiori – ha commentato Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil - è fortemente collegato alle produzioni torinesi di Fca e quindi il rinnovo della cassa integrazione era inevitabile, visto che la cassa riguarda sia la Carrozzeria di Mirafiori che la Maserati di Grugliasco. È però importante che le rsa della Fiom-Cgil abbiano potuto esercitare il proprio ruolo negoziale nei confronti dell'azienda, al fine di garantire a tutti i lavoratori il diritto ad un rientro, seppur parziale, al lavoro: per questo la Fiom-Cgil ha sottoscritto l'accordo con Fca, che rappresenta una positiva novità. Ancora una volta, purtroppo, le altre organizzazioni sindacali hanno preteso di discutere separatamente dalla Fiom-Cgil».

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