Jobs act, precari e lavoro nero.

Dati Istat del primo trimestre 2015: sensibile aumento dell'occupazione.

Jobs act, precari e lavoro nero.

Secondo l’Istat il mercato del lavoro nazionale nel primo trimestre 2015 evidenzia una crescita dell’occupazione dello 0,6% (+133mila unità) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una più marcata componente straniera che aumenta del 3,8% (+83 mila unità), mentre gli occupati italiani salgono dello 0,3% (+50 mila unità). Minore tassazione e le nuove regole del jobs act sono considerate le ragioni di questo risultato, ma non può essere sottovalutato il segnale di dinamismo che proviene dall’occupazione straniera (+3,15%), rispetto a quella degli italiani (-0,1%).

«Questi dati indicano da un lato che il regime dei minimi e gli incentivi del jobs act hanno determinato l’emersione del lavoro nero - commenta Dino De Santis, presidente Confartigianato Torino - stabilizzando le figure precarie legate all’occupazione straniera, ma anche che la nascita di nuove realtà imprenditoriali straniere legate soprattutto al comparto edile e al cibo determinano, giocoforza, la riduzione dello spazio imprenditoriale locale. Vorrei ricordare che un terzo degli occupati irregolari si concentra nelle sette prime province, tra cui Torino con 126 mila 700 unità».

Nello specifico, prendendo a riferimento le imprese attive – artigiane e non – in Italia a fine 2014 si contavano 476 mila 33 aziende a conduzione straniera, pari al 9,2% del totale delle imprese.  Solo in sei Regioni si osserva un’incidenza superiore ai dieci punti percentuali mentre il Piemonte, con 36.488 imprenditori stranieri, insieme all’Abruzzo e al Veneto si colloca al settimo posto, con una percentuale perfettamente in linea con quella nazionale pari al 9,2%. In 34 province la quota di imprese a conduzione straniera risulta in doppia cifra: Torino, con 21389 imprese pari al 10,8% si posiziona così a metà della classifica. 

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