Se l'Expo di Milano 2015 fa riflettere

Il tema della nutrizione e della fame al centro della prossima esposizione che si aprirà il 1 maggio

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Se l'Expo di Milano 2015 fa riflettere

Sabato 7 febbraio, a Milano, si è svolta l’Expo delle idee, una giornata di dibattito tra circa 500 esperti che, in 42 tavoli, hanno dialogato sulle principali tematiche della prossima esposizione: dalla fame ai diritti, dalla sicurezza all’educazione alimentare, dalla lotta alla contraffazione alle agromafie, dal turismo enogastronomico all’export agroalimentare, dai cibi di lusso al cibo per lo sport. L’obiettivo è stato quello di raccogliere idee per la redazione della Carta di Milano che intende essere per il cibo quello che è stata la Dichiarazione di Kyoto per l’ambiente: un atto d'impegno stipulato tra istituzioni, imprese, associazioni, cittadini, accademie e organizzazioni internazionali.

Almeno tre ci sembrano le idee forti che sono emerse dagli interventi pubblici trasmessi via streaming.

La prima è quella di Papa Francesco che ha indicato le tre vie per uscire da quello che già Giovanni Paolo II chiamava "il paradosso dell'abbondanza" (c'è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare!), e cioè: passare dalle urgenze alle priorità, essere testimoni di carità, sentirsi custodi e non padroni della terra.

La seconda bella idea è quella del Ministro dell’Agricoltura che ha proposto di inserire nella Costituzione italiana il diritto al cibo adeguato. Al di là della sua effettiva praticabilità (la modifica dei principi fondamentali della Costituzione non risulta essere nell’agenda politica), affascina il tributo che il Ministro ha indirettamente rivolto ai 24 Paesi dei Sud del mondo che tale diritto hanno già costituzionalizzato e che, in fatto di diritto al cibo, sono riconosciuti come maestri di civiltà.

L’ultima idea, veramente bella, è quella dell’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, il quale sembra aver quasi suggerito alle istituzioni che, in attesa di futuribili costituzionalizzazioni del diritto al cibo, si può sempre cominciare a … renderlo effettivo! Con parole appassionate, Lula ha evidenziato che “il povero non è di per sé un problema, è la soluzione. Quando noi (brasiliani) abbiamo permesso al povero di accedere a un reddito minimo, è stato il povero stesso a salvare l’economia brasiliana … quindi ... se i poveri avranno accesso a un minimo di reddito allora saranno loro a salvarvi dai problemi cronici dei vostri Paesi … dobbiamo guardare agli umili e ai poveri per trasformarli in cittadini di pieno diritto, che abbiano accesso a tutto ciò che noi abbiamo, che abbiano accesso al cibo”.

Se anche le altre idee “exposte” sabato all’Hangar Bicocca sono belle come queste, di certo la Carta di Milano non sarà solo l’eredità di un evento, ma anche una leva con cui sollevare il mondo dalla fame.

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