«Mattarella, uno di noi»

A colloquio con Pier Luigi Castagnetti, da sempre vicino al nuovo Capo dello Stato

Parole chiave: capo dello stato (2), elezione (2), presidente (12), repubblica (17)
«Mattarella, uno di noi»

Ex segretario Ppi, tra i fondatori della Margherita, Pier Luigi Castagnetti non nasconde l’emozione per l’elezione dell’amico di lunga data e compagno di strada politica Sergio Mattarella a Presidente della repubblica: «È uno di noi, fa parte della nostra storia di cattolici democratici, la sua elezione ha un significato culturale e politico per tante ragioni, a partire dall’uccisione del fratello Piersanti per mano della mafia».

Che riflessioni le ispira questa scelta?

Sergio Mattarella è stato un punto di riferimento e un dato emblematico della Dc migliore. Penso a Moro, Bachelet, Ruffilli, intellettuali e politici al servizio di un disegno e una strategia politica. In tuti i passaggi politici siamo stati dalla stessa parte.

Si dice che il Presidente sia un uomo molto schivo e riservato…

L’immagine pubblica non rende pienamente giustizia della sua personalità. È sì un uomo schivo, ma non una persona fredda o distaccata. Basta ascoltare le sue prime parole dopo l’elezione, quel riferimento alle famiglie che fanno fatica: ci dicono chi è l’uomo Mattarella.

Che cosa porterà di nuovo al Quirinale?

Al Quirinale lascerà il segno, ne sono convinto. Non sarà un semplice notaio della Costituzione. Per lui il servizio alla Nazione significa servizio al popolo italiano.

Ricordi della vostra comune attività politica?

Moltissimi: la militanza nell’area Zac (il raggruppamento che sostenne l’elezione di Benigno Zaccagnini a segretario della Dc),l’adesione al «Confronto» (la corrente Dc attorno a Guido Bodrato). i convegni nazionali della sinistra Dc a Lavarone, a Chianciano. E poi le cene da Settimio a Roma, che non erano solo incontri conviviali, ma occasioni di riflessioni culturali e politiche, dopo una lunga giornata parlamentare, con uomini come Bodrato, Andreatta, Scoppola e molti altri.

leggi l'intervista completa su «il nostro tempo» di domenica 8 febbraio

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