Genova in ginocchio, il sostegno della comunità ecclesiale

L'ennesima tragedia a Genova. Ancora una volta l'alluvione e soprattutto l'incuria umana, l'assurdità della burocrazia che blocca da mesi lavori strutturali, ha piegato la comunità ligure. Rabbia, disperazione e la speranza che viene dai giovani e dall'impegno sociale e spirituale della chiesa genovese. L'appello dei vescovi piemontesi

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Il cardinale Angelo Bagnasco tra gli alluvionati

Recandosi nelle zone più colpite dalla calamità che ha sconvolto la città, l'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco ha raccolto le angosce e la disperazione delle persone che, ancora una volta e solo dopo tre anni dall’alluvione del 2011, ha perso tutto. La gente chiede a gran voce di non essere abbandonata e proprio al Cardinale ha chiesto di farsi tramite con le istituzioni civili perché facciano qualcosa e al più presto.

Durante il giro nelle zone alluvionate l’Arcivescovo ha ricevuto anche la telefonata di Papa Francesco: “Il Santo Padre – ha detto Bagnasco – ha espresso tanta vicinanza e tanto affetto insieme alla sua preghiera e alla sua benedizione. Lo dirò alla gente durante le SS. Messe che celebrerò a San Gottardo e in Via Cannevari. Per Genova la vicinanza del Pontefice è un grande conforto!”

Il Cardinale lancia un monito ben preciso a chi ricopre incarichi istituzionali: “Ho visto un senso di smarrimento, di dolore e di rabbia tra la gente – ha detto – e  mi colpisce il senso di abbandono rispetto alle istituzioni civili. Questo non va bene: la gente non deve sentirsi abbandonata!”

 “Chiedo fortemente – ha sottolineato - che le istituzioni si facciano vive con interventi adeguati e immediati, scavalcando la burocrazia che rallenta tutto! Questa gente è scoraggiata e sfiduciata perché è dal 2011 che riceve solo promesse, questo non deve accadere più!”

Un ringraziamento infine ai parroci delle zone colpite dall’alluvione: “Essi sono i primi pastori che vivono con la gente giorno per giorno – ha detto il Cardinale  - si sono dati da fare subito e sono continuamente vicini alle persone e alle famiglie in tutti i modi. Ringrazio loro e tutti i volontari, specie i giovani, che da subito sono scesi in campo ad aiutare chi è stato messo in ginocchio da questa ennesima sciagura per la nostra città”.

 

Le notizie che arrivano dal vicino territorio genovese in riferimento alle piogge insistenti ed alle esondazioni di corsi d’acqua sono di ora in ora più preoccupanti. Proviamo dolore per la scomparsa dell’infermiere Antonio Campanella, per le oltre cento famiglie sfollate, per quanti hanno nuovamente visto colpiti i luoghi di lavoro, le abitazioni, le proprie attività. Non è ancora tempo per quantificate i danni materiali, ma quelli interiori già sono ben visibili e si manifestano al nostro cuore di cristiani come forte e concreto appello alla fraternità in Cristo.

 

Come Vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta desideriamo esprimere  la vicinanza di tutte le comunità delle nostre Chiese a quanti stanno vivendo momenti così difficili e, in modo particolare, alle comunità cristiane di Genova,  al loro Pastore il Cardinale Angelo Bagnasco, a tutte le comunità più piccole dell’entroterra ligure in territorio della diocesi di Acqui Terme colpite dall’alluvione.

Una vicinanza che si deve trasformare in preghiera e in fraternità concreta, segno di fedeltà al Vangelo, modo per leggere i segni dei tempi, sorgente di speranza per il futuro, esempio concreto di quell’amore reciproco che Gesù ha indicato come caratteristica distintiva dei suoi discepoli: se avete amore gli uni per gli altri (Gv. 13, 35).

 

Invitiamo le comunità parrocchiali e religiose e i gruppi di impegno cristiano ad inserire una intenzione di preghiera specifica nella celebrazione eucaristica di DOMENICA 19 OTTOBRE, giornata missionaria mondiale.

Nella medesima occasione invitiamo anche a promuovere ed indire una

 

COLLETTA DI SOLIDARIETÀ

da tenersi in tutte le parrocchie delle diocesi piemontesi

 

DOMENICA 26 OTTOBRE 2014

trentesima del tempo ordinario, nella cui liturgia ascolteremo la Parola di Gesù che ci invita proprio a fare sintesi tra amore di Dio e amore del prossimo (Mt. 22, 34-40).

 

I fondi raccolti saranno affidati alle Caritas Diocesane che, attraverso il coordinamento della Delegazione Regionale e in contatto con Caritas Italiana, li destineranno alla Caritas Diocesana di Genova a beneficio di un progetto di sostegno alle vittime dell’evento, come già avvenuto in occasione della alluvione di tre anni orsono. Affidiamo alla Beata Vergine della Guardia, particolarmente venerata dai cristiani di Genova, tutti i fratelli in sofferenza e la nostra fraterna solidarietà.

 

 

I Vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta

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