Da Bologna l'impegno contro corrotti e criminali
Il racconto di un capo scout della manifestazione di Libera contro le mafie
Si accendono le luci della «verità che illumina la giustizia» contro le tenebre dell’ignoranza, della disinformazione, del segreto, dove si nascondono mafie, terrorismi, corruzione. Sfilano in tanti, forse 200.000, per le strade del centro di Bologna; arrivano da tutta Italia, centinaia anche da Torino, con i pullman carichi di sonno e allegria partiti nel cuore della notte. Scout, scuole, ragazzi, bambini, anziani, i volti delle 1600 associazioni che compongono Libera, l’«associazione di associazioni» che nasceva esattamente vent’anni fa: erano i primi giorni della Primavera del 1995, un anno dopo che la morte di don Giuseppe «Peppe» Diana faceva conoscere all’Italia la brutalità della Camorra.
La «Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie», quest’anno, si è svolta in un luogo simbolo delle troppe pagine ancora oscure della storia d’Italia: venticinque anni fa, il 2 agosto del 1980, l’attentato del terrorismo «nero» alla Stazione del capoluogo emiliano. Ecco, quindi, l’esigenza di verità, come un filo rosso che unisce le vittime di tutte le violenze e i misteri italiani
«La Mafie cambiano sempre, restando però sempre uguali a loro stesse»- ha scandito il Presidente di Libera, il sacerdote torinese don Luigi Ciotti, mettendo l’accento sullo stretto legame tra criminalità organizzata e corruzione. Per continuare a coltivare la speranza, leggi e riforme sono importanti, «ma la prima riforma è l’autoriforma delle nostre coscienze»- ha ricordato don Ciotti.
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