Rinasce plurale e con nuove sfide il movimento per la pace

 L'invito alla cittadinanza di Torino al presidio in piazza Castello venerdì 30 giugno dalle 18.30 alle 20.30 

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Rinasce plurale e con nuove sfide il movimento per la pace

Alcune associazioni già impegnate da tempo per la pace la giustizia e la nonviolenza, preoccupate per l’intensificarsi di scontri politico/militari dalle conseguenze imprevedibili ma comunque catastrofiche, hanno visto un segno di speranza nell’avvio dei negoziati all’ONU per la messa al bando delle armi atomiche. Questa sfida è indicata dai promotori del rinato movimento per la pace Giampiero Leo, Walter Nuzzo e Paolo Candelari che osservano come "il nostro lavoro debba andare in profondità nelle coscienze e, grazie a un impegno sia educativo che di testimonianza, crei e produca, una mentalità e una politica di pace e di giustizia, nella sicurezza". Infatti la condanna contro la guerra si rafforza con quella contro ogni forma di violenza terroristica. 

Purtroppo l’Italia non ha partecipato alla prima sessione di tali negoziati che si è svolta dal 21 al 31 marzo scorso. Una nuova sessione è in programma in questi giorni (dal 15 giugno al 7 luglio).
Per questo motivo è stato costituito il “Coordinamento cittadini e associazioni contro le armi atomiche, tutte le guerre e i terrorismi” ed è stato redatto un appello alle massime autorità del nostro Paese (Capo dello Stato e del Governo, presidenti dei due rami del Parlamento) chiedendo che l’Italia partecipare attivamente a questi negoziati a sostegno della messa al bando delle armi atomiche, un traguardo storico, auspicato dalle massime autorità morali e religiose del mondo nonché da più di 3000 scienziati, che oggi è a portata di mano, in controtendenza ai venti di guerra che spirano con troppa violenza.

L’appello ha avuto già più di 60 adesioni, il sostegno con apposite delibere del consiglio regionale del Piemonte e di alcuni consigli comunali, tra cui quello di Torino. Esso si unisce ad altri appelli simili provenienti da varie parti d’Italia e si inserisce in una mobilitazione internazionale a sostegno del lavoro dell’ONU.

Il Movimento si prefigge di allargare ad una ampia e qualificata adesione l’opinione pubblica con un evento costruito e partecipato dai cittadini, perché siamo coscienti che solo la mobilitazione morale delle donne e degli uomini amanti della pace potrà consentire il raggiungimento dell’obbiettivo di un mondo senza atomiche.

Giampiero Leo ricorda come si è giunti ad un rilancio del movimento per la pace a Torino: "Oggi il movimento è sicuramente e convintamente trasversale e pluralista, nel senso che non è guidato da una cultura egemone, ma è animato da donne e uomini con storie, convinzioni e sensibilità diverse, ma altresì convinto della necessità di un percorso unitario, di un cammino comune". 

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