"Ex Moi dimenticato dal piano periferie"

Intervista a Davide Ricca, presidente della Circoscrizione 8, un territorio vasto e non omogeneo che va da San Salvario al Lingotto a Cavoretto: servono centri di aggregazione e progetti di inclusione sociale per combattere disagio e nuove povertà

Parole chiave: Periferie (28), Torino (730), San Salvario (8), Lingotto (6), Circoscrizione 8 (1), intervista (13)
"Ex Moi dimenticato dal piano periferie"

Dopo la riforma del decentramento amministrativo, approvata ad inizio 2016 dall’uscente amministrazione Fassino, la Circoscrizione 8 comprende un territorio vasto e non omogeneo che va da Cavoretto a San Salvario, dall’area degli ospedali lungo il Po fino a piazza Bengasi, al confine con Moncalieri. Davide Ricca, presidente della Circoscrizione, che tipo di interventi saranno quelli previsti dal Piano periferie del Comune «AxTo - Azioni per Torino» per il territorio della Otto?

Per una scelta che giudico condivisibile dell’amministrazione comunale sono stati inseriti nel Piano periferie progetti immediatamente esecutivi, che davano anche maggiore garanzia di essere finanziati dal contributo nazionale: si tratta di interventi sulle pertinenze delle scuole, manutenzione di aree verdi, opere di manutenzione degli stabili. Sono azioni già programmate dalla precedente amministrazione, che ora si potranno attuare con l’importante stanziamento, 18 milioni di euro, del Governo Renzi.

La Giunta Appendino ha assicurato che ci saranno anche risorse aggiuntive rispetto al Piano periferie, con le quali sviluppare altri progetti.

Su quelle, la cosiddetta «azione 45» rispetto alle 44 finanziate con risorse statali, puntiamo per un intervento di riqualificazione del parco Di Vittorio di via Passo Buole e uno, più esteso, di messa in sicurezza e contrasto allo spaccio nella zona della piscina Parri in San Salvario. In sé, il Piano periferie dimostra, cifre alla mano, che c’è stata un’attenzione maggiore alle periferie che hanno votato il Movimento 5 Stelle, in generale quelle di Torino Nord, rispetto ai quartieri più distanti dal centro della Circoscrizione 8. In più non c’è traccia nel Piano di azioni relative all’ex Moi-Villaggio olimpico di via Giordano Bruno, che noi avevamo richiesto al Sindaco e al capo di Gabinetto e che i cittadini non solo di questa parte della città considerano una priorità.

Qual è al momento la situazione nelle palazzine occupate dai migranti?

Ci sono 1.500 persone che occupano illegalmente uno spazio che dovrebbe ospitare 400-500 residenti: vivono in uno stato disumano, in condizioni igieniche e di socialità inaccettabili. Non è un problema di etnia e i residenti di quell’area non possono essere considerati intolleranti e razzisti: segnalano un’emergenza reale.

Nello specifico, che soluzioni avete chiesto all’Amministrazione?

È chiaro che la Circoscrizione non è l’ente al quale può essere affidata la soluzione della questione: occorre che tutte le istituzioni e anche i privati collaborino per affrontarla. Da parte nostra abbiamo presentato il tema al Sindaco, al Prefetto, apprezziamo l’attenzione che i mezzi di informazione della diocesi stanno dedicando all’argomento anche al di là degli episodi di cronaca. Per noi la strada è una sola: sgombero e messa in sicurezza - cioè chiusura ad ogni accesso - delle palazzine occupate, contestualmente all’attivazione immeditata di soluzioni abitative diffuse in tutta la città per residenti del Moi.

La Circoscrizione 8 (e prima ancora la vecchia Circoscrizione 9) aveva lanciato la proposta di riutilizzare l’area…

Sì, soprattutto si erano avviati contatti con investitori per installare nella zona delle Arcate dell’ex Mercato generale un mercato di prossimità, con un’area di insediamento di piccoli locali, ristorantini. La vicina sede del Coni, l’ostello della Gioventù, gli uffici dell’Arpa insediati nell’ex villaggio atleti dimostrano che l’area può ospitare realtà produttive, commerciali e di servizio interessanti. Le nostre proposte si erano fermate perché Università e Politecnico sembravano intenzionati a realizzare lì il polo per la ricerca biomedica, un progetto che ora pare naufragato.

Torniamo alle periferie, presa nel complesso, la Circoscrizione 8 è, dopo il Centro, quella che più ha votato il centrosinistra alle ultime amministrative, ma con grosse differenze tra collina/San Salvario e i quartieri periferici. Proprio in questi ultimi le preferenze per la candidata Appendino sono state più numerose.

Credo che in questo abbiano giocato molto le mancate trasformazioni urbanistiche annunciate, che sono state gravate da ritardi e sono ancora a metà. Come sempre avviene, nella fase di realizzazione sono opere che generano disagi e cantieri: la metropolitana fino a piazza Bengasi, l’area del grattacielo della Regione Piemonte e del nuovo ospedale Città della Salute, lo stesso Moi.

La Circoscrizione è spesso la prima porta d’accesso del cittadino per le richieste all’amministrazione. Quali sono i problemi che i cittadini manifestano?

La carenza e la precarietà del lavoro sono senza dubbio i problemi percepiti come più importanti. Ci sono questioni locali ben più pressanti: a San Salvario il rumore notturno dei locali, la vendita notturna di alcol anche in maniera non autorizzata e il ritorno prepotente dello spaccio, sull’asse di via Nizza e verso i confini sud della città le nuove povertà e il disagio giovanile.

Quali urgenze pone il tema dell’integrazione multietnica?

Nella Circoscrizione 8 si concentrano la sinagoga di Torino, due centri di preghiera islamici (la moschea Baretti e la moschea Omar in via Saluzzo), il tempio Valdese e molte parrocchie. Ho incontrato i coordinatori delle Unità pastorali manifestando l’esigenza di un confronto necessario per affrontare la specifica varietà multireligiosa e multiculturale dei quartieri della Circoscrizione 8, che però posso dire non è percepita come una minaccia, ma come un fenomeno da vivere, a partire dalla scuola, luogo di educazione e di incontro tra alunni e famiglie di diverse provenienze.

Nell’arco del primo anno di attività della nuova Circoscrizione, che interventi saranno programmati e realizzati per affrontare i disagi espressi dalle periferie?

Per gli adolescenti contiamo di attivare progetti di educativa territoriale dall’area del Valentino al Lingotto, costruendo un centro di aggregazione giovanile nei locali del centro commerciale. All’interno della conferenza socio-sanitaria cittadina è stato comunicato l’intento dell’Amministrazione comunale di aprire nei prossimi mesi quattro nuovi sportelli per intercettare la nuove povertà - il ceto medio impoveritosi che non ha alcuna dimestichezza coi servizi sociali comunali. È necessario che uno degli sportelli sia aperto nella Circoscrizione 8. Sul tema degli anziani e dell’invecchiamento della popolazione (che riguarda le periferie come i quartieri più a ridosso del centro) serve un intervento tra Circoscrizioni e Comune con le associazioni che si occupano di domiciliarità leggera.

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