Equo e solidale anche in libreria

L'esperienza di Belgravia a Torino

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Equo e solidale anche in libreria

Ci sono risposte possibili alla sofferenza delle librerie? Si certamente, una è certamente l’ artigianalità della proposta spesso centrata sulla figura individuale del libraio-consigliere.

Uscire da uno stato di difficoltà si può a condizione che si proponga al cliente/lettore un modello di libreria basato su una progettualità. La progettualità nasce dalla capacità della libreria di creare sinergia tra autori, editori, spazio libreria per presentazioni ed eventi e rispettivi canali di comunicazione (cartacei, social e elettronici) e nasce dalla capacità di creare trasformazione sociale attorno a sé e tramite i propri eventi. Creare trasformazione sociale vuol dire guardare in faccia la realtà delle vecchie e nuove povertà, del nostro paese, così come del sud del mondo. Per questo la libreria Belgravia, con una scelta profetica, da tempo ha dedicato uno spazio della libreria alle attività no profit.

Negli ultimi due mesi, questo spazio ha fatto un salto di qualità, diventando uno spazio stabile e strutturato in entrambe le nostre librerie di Via Vicoforte 14/d e Via Monginevro 44 bis, dove si propongono i prodotti del commercio equo e solidale che arrivano dalla cooperativa Isola e dall’ associazione Yatra, lo racconta con dovizia di particolare il titolare della libreria Luca Nicolotti. Tramite l’ associazione Yatra, arrivano in Belgravia i prodotti di sartoria indiana.

Il laboratorio di cucito, avviato   nel quartiere di Kumhar Toli a Ranchi nel corso del 2004 con il   duplice scopo di dare formazione professionale e attivare una produzione di manufatti tessili, è il  Cèsar  Silai  Centre: César, in omaggio a Padre César de Bus,  fondatore della congregazione dei Padri Dottrinari che ne hanno ideato l’organizzazione; Silai, termine della lingua hindi che significa “cucito”, la cui iniziale in hindi “SA” è stata assunta come logo del centro stesso. Nei primissimi anni della loro presenza in Ranchi i Padri avevano potuto costatare le condizioni di disagio in cui versavano le famiglie del quartiere, il sostegno delle quali grava particolarmente sulle donne. Dando vita a questo laboratorio essi hanno quindi inteso offrire loro l’opportunità di un’occupazione stabile ed equamente retribuita, dopo una preparazione professionale di base.

Erano  e sono donne di età diversa, alcune madri di famiglia, altre giovani ragazze; provengono anche da quartieri limitrofi a questa parte povera e decentrata della capitale; di condizione sociale assai modesta, hanno spesso una scolarizzazione limitata. Solo alcune di esse capiscono un poco l’inglese, non tutte parlano correttamente la lingua hindi. Si è pensato di realizzare anche  prodotti proponibili al mercato italiano: porta confetti ricamati, le prime borse, portamatite, i kurta in khadi,…Intanto a Torino nasceva l’associazione Yatra col proposito, fra le altre finalità, di sostenere i progetti dei padri  Dottrinari in India. Così, progressivamente, con l’aiuto dei volontari, si è ampliata la gamma dell’offerta , si è perfezionata la competenza professionale, si sono studiate altre modalità di smercio, ancora precarie ma utili.

Tre sono le fondamentali attività del Centro: il cucito, per la realizzazione di capi di abbigliamento, articoli tessili per la casa, borse e contenitori vari, il ricamo in diverse forme - su tulle o su tela - di ottimo livello e svolto utilizzando particolari caratteristici telai, la maglieria a macchina. Da vent'anni la Cooperativa I.So.La., con le tre botteghe (Equamente,  via flli vasco 6/b Torino, Casa Wiwa - via Morandi, 3 Collegno, Baobab  Via Saluzzo 85 Torino)  e la Libreria Belgravia collaborano su molteplici piani:  la presenza sul territorio, la partecipazione congiunta a iniziative, i  feedback reciproci sui temi del consumo critico e delle economie solidali.  “Ultimamente questo rapporto – continua Nicolotti - si  concretizzato nello spazio equo e solidale in Belgravia, dove si uniscono ai libri oggetti di artigianato del commercio equo, accessori in carta riciclata e dell'economia  carceraria. Riteniamo importante unire alle riflessioni proposte  in saggi e pubblicazioni presenti in libreria segni tangibili, ovvero  prodotti, orientati verso una società pacifica e conviviale.

Si opera quindi  affinché dalla libreria si transiti in bottega e viceversa. L’ estate è il momento migliore, sia per acquistare i prodotti della sartoria indiane, sia le amache del Nicaragua , sia i manufatti artigianali, i batik, i dipinti, i copri lampadari: che sono esposti assieme a libri sulla cucina del sud del mondo e a saggi sul divario nord/sud. Venite a farvi un pensiero, in silenzio scegliete un gesto segni concretamente la voglia di cambiamento. Lo sforzo di Belgravia per immaginare questa nuova progettualità richiede energie economiche e organizzative”.

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