Viaggio nelle periferie: "Facciamo vivere il Parco Dora"

Intervista al presidente della Circoscrizione 5 della Città di Torino

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Viaggio nelle periferie: "Facciamo vivere il Parco Dora"

Dall’8 dicembre 2006 la periferia Nord della città ospita la sede della Diocesi di Torino nel complesso del Santo Volto, la cui realizzazione rappresentò una delle primissime trasformazioni post olimpiche del territorio. Nella Circoscrizione 5 fa tappa l’itinerario del giornale nelle periferie torinesi interessate dal piano di riqualificazione del Comune. È, tra l’altro, l’area della città che fa segnare, rivela lo studio pubblicato in questi giorni dal Servizio di epidemiologia e dal Centro di documentazione della Regione Piemonte, la speranza di vita minore della città per i suoi residenti: 77 anni. Una differenza rilevante (anche se tendenzialmente in calo) con gli altri quartieri della città, in particolare il centro e la collina, dovuta in primo luogo alle condizioni individuali degli abitanti, in generale con redditi e titoli di istruzione più bassi, che determinano stili di vita e accesso ai servizi meno favorevoli alla salute che altrove.

Marco Novello, presidente della Circoscrizione 5, già presidente dell’altra ‘barriera’ di Torino, Mirafiori, quale sarà l’impatto del Piano periferie?

Credo limitato, purtroppo, perché si tratta in buona parte di un’operazione di tamponamento di mancati trasferimenti da enti superiori al Comune, una situazione ormai di lungo periodo: con un bando, cioè uno strumento che andrebbe destinato a investimenti in progetti e azioni innovative, si paga soprattutto l’attività di manutenzione, cioè l’ordinaria gestione del patrimonio pubblico.

Il Piano prevede tanti interventi nella zona Nord di Torino. Non è un buon segnale?

Certo, per esempio i 5 milioni di euro per interventi al Parco Dora sono sicuramente positivi. Erano già stati previsti dall’Amministrazione passata e si sarebbero comunque realizzati. Ma oggi e per i prossimi anni il Parco Dora dovrebbe ospitare eventi, iniziative, essere vissuto dai cittadini, altrimenti cede al degrado, come sta già avvenendo intorno al capannone dello strippaggio delle ex Ferriere Fiat. Per farlo ci vogliono risorse, che non ci sono.

I comitati spontanei denunciano che le uniche trasformazioni del quartiere sono state, negli anni di amministrazione del centro-sinistra, i grossi centri commerciali insediati sulla Spina, che hanno finito per essere i luoghi di aggregazione, soprattutto per i giovani. Così, non è normale che tutto il resto del territorio venga ‘abbandonato’?

Il problema dell’aggregazione giovanile, ma in generale dei luoghi pubblici di ritrovo e socialità, esiste. Al Comune abbiamo proposto, in risposta all’invito a segnalare progetti specifici per la cosiddette «Azione 45», di realizzare una Casa del Quartiere nella quale le associazioni animino la vita del quartiere.

Una nuova costruzione?

No, recupero di una struttura esistente. Sono tre le opzioni sul tavolo: via Foligno 14 nello spazio ex Ozanam; il centro di protagonismo giovanile delle Vallette e il fabbricato di proprietà del Comune di via Reiss Romoli angolo via Scialoja. Negli anni scorsi quest’ultimo fabbricato ospitava alcuni esercizi commerciali, compresa una farmacia; hanno chiuso tutti, lasciando vuota la struttura e privi di servizi di prossimità gli abitanti dei palazzi circostanti.

Ci sono tempi certi per l’operazione?

Il Comune ha già anticipato che valuterà una sola delle sedi, pertanto dovremo operare una scelta. Ammesso che si riesca a presentare tutto entro l’estate di quest’anno, credo che la realizzazione si esprimerà nel mandato pertanto nei prossimi tre o quattro anni.

Stando ai piani della Regione e del Comune nei prossimi anni il territorio della Circoscrizione verrà tagliato da lunghi cantieri per la realizzazione del tunnel di corso Grosseto. Un’altra opera molto contestata…

L’impatto del cantiere sulla viabilità sarà probabilmente forte, ma quello che crea più disagio in queste occasioni è il mancato rispetto dei tempi prestabiliti per il cantiere. Comune e Regione devono garantire il rispetto dei tempi.

Il capitolo delle risorse è spinoso: proprio in queste settimane Comune e Circoscrizioni sono allo scontro sui tagli richiesti dall’Amministrazione. Qual è la situazione?

Il Comune ha chiesto alle Circoscrizioni il taglio di un quarto del bilancio, a partire da una situazione che è già di risorse ridotte al lumicino. Se confermato, il taglio del 25 per cento andrà a pesare sui servizi che la Città mette a disposizione.

Cosa significherebbe per gli abitanti?

Faccio un esempio, anche per far capire che le Circoscrizioni non sono solo centri di costo, ma anche erogatori di servizi: i fondi circoscrizionali consentono di pagare gli assistenti bagnanti della piscina di corso Lombardia. Se cessa questo servizio, non stanno a casa solo i bagnini, ma chiude la piscina, che non può funzionare senza personale.

Avete già scelto i capitoli ‘sacrificabili’?

Io sostengo che non possono essere intaccati i servizi della domiciliarità leggera per anziani, rivolti ai disabili e ai minori. Le riduzioni andranno a colpire gli atri settori: cultura, tempo libero e soggiorni estivi per anziani, lavoro, commercio.

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