Settimo post-industriale scommette sugli oratori

Cinque parrocchie, nella città alle porte di Torino che porta evidenti i segni della crisi economica, puntano sui giovani operando in rete con progetti di cittadinanza attiva 

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Settimo post-industriale scommette sugli oratori

Superato il quartiere Barriera di Milano e la periferia nord di Torino, la Stura e  il Po’, ecco un’altra città: Settimo torinese. Quasi 50 mila abitanti, negli anni Sessanta e Settanta zona di immigrazione dal Sud e dal resto d’Italia per la presenza dei grandi stabilimenti industriali che per anni hanno sostenuto molte famiglie e che la crisi ha in parte spazzato via.

È così dal 2009 ad oggi numerose famiglie sono state costrette a portare i pesi della crisi economica e del lavoro.

Le cinque parrocchie della città negli ultimi anni operano insieme sul territorio con iniziative pastorali comuni, ma anche in dialogo con l’amministrazione comunale, a sostegno del welfare, dei giovani e delle famiglie.

Una «Segreteria cittadina» animata dai giovani delle parrocchie, il coordinamento «Oratori di Settimo». È proprio sui giovani che si basa la forza delle parrocchie (Unità pastorale 28) che in dialogo con il Comune e le associazioni del territorio cercano di fare rete per costruire e «abitare la città».

«Settimo è una città viva – sottolinea don Teresio Scuccimarra, moderatore dell’Up 28 e parroco di San Giuseppe Artigiano – gente laboriosa che oggi porta i segni della crisi. L’attività produttiva ha tenuto, ma si è ridimensionata – sottolinea il parroco – le assunzioni sono ferme da anni. Come comunità abbiamo reagito. Con le parrocchie cittadine dal 2013 abbiamo iniziato un cammino per lavorare insieme con un Tavolo di lavoro strutturato. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare i carismi e le potenzialità del territorio, uscendo dai recinti delle parrocchie e interagendo con la città per risolvere insieme i problemi».

Tutto partì nell’estate 2013 con il primo campo estivo unitario aperto a tutti i giovani settimesi, organizzato dall’Up 28 e dall’Ufficio diocesano per la Pastorale del Lavoro.

Fu affollatissimo, al centro il tema della cittadinanza attiva: «Come abitare Settimo?».

Dopo una settimana di riflessioni e condivisione i giovani vollero con decisione partire con un progetto concreto, non rassegnandosi ad essere «Neet» a casa propria. Ed ecco la «Segreteria cittadina giovani».

«Ci accorgevamo – dice Micaela Magagnin, oggi la responsabile della Segreteria – che ci veniva sottratto il futuro nella nostra città e parrocchie in cui siamo cresciuti, ricche di potenzialità. Abbiamo, quindi, deciso di iniziare ad essere protagonisti, a ‘non farci rubare la speranza’ come dice papa Francesco».

La prima tappa della Segreteria fu la partecipazione attiva al dibattito nella campagna elettorale nelle elezioni amministrative del 2014. «Si parlava di programmi – prosegue – abbiamo dunque presentato ai candidati la nostra visione della città con urgenze e priorità». I giovani organizzarono, poi, una tavola rotonda con tutti i candidati sindaco, aperta alle realtà di parrocchie e associazioni per orientare un voto consapevole.

Dalla Segreteria è nato un altro progetto concreto, quello degli «Oratori di Settimo», 6 oratori (la parrocchia Santa Maria della Chiesa ne ha due) che lavorano in sinergia: campi estivi, estate ragazzi e occasioni di formazione organizzati a livello unitario. Momento centrale è la Marcia della Pace per le vie della città a gennaio. «Un modo – sottolinea Gianluca Spiga, coordinatore degli ‘Oratori di Settimo’ – per mostrare la forza degli oratori, che coinvolgono oltre 2.500 fra ragazzi e animatori, nella nostra città».

L’amministrazione comunale ha risposto all’iniziativa con la creazione del «Tavolo giovani», a cui siedono ragazzi rappresentanti delle parrocchie, delle associazioni, che intendono essere protagonisti (servizio sul giornale "La Voce e il Tempo" del 9 ottobre, pagina 6).

E poi lo scorso anno particolarmente fruttuoso l’incontro dell’Agorà del Sociale con l’Up di Settimo presieduto dall’Arcivescovo Nosiglia che ha incoraggiato il cammino intrapreso invitando realtà civili ed ecclesiali a mettere al centro i giovani in modo concreto. Cammino che si intensificherà nel nuovo anno pastorale con gli avvicendamenti dei nuovi parroci della città don Antonio Bortone a San Pietro in Vincoli e San Vincenzo De’ Paoli e don Stefano Bertoldini a S. Maria Madre della Chiesa.

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Giovani

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