Rivoli, il pane per i poveri è sul «muricciolo»

Impegno Caritas cittadina e Masci - A Rivoli ha aperto una bottega solidale a sostegno di 50 rivolesi in difficoltà 

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Rivoli, il pane per i poveri è sul «muricciolo»

Si racconta che qualche anno fa, in Val Camonica, presso un convento di suore, ci fosse un muretto, un «muricciolo», su cui qualcuno (nessuno sapeva chi) ogni giorno lasciava un pezzo di pane fresco. Un giorno, una delle sorelle sorprese a lasciare il pane proprio la Madre superiora del Convento; alla domanda sul perché lo facesse, la suora rispose che lo lasciava lì per chiunque ne avesse bisogno e, soprattutto, per quei poveri che si vergognavano anche a bussare alla porta per chiedere aiuto.

Domenica 29 gennaio il pezzo di pane lasciato a disposizione del prossimo è diventato realtà a Rivoli, grazie all’intraprendenza della comunità Masci (Movimento Adulti Scout) del Rivoli 2, che insieme a don Giovanni Isonni, parroco di Santa Maria della Stella e San Martino e moderatore dell’Up 36, e con l’aiuto di tutte le altre parrocchie rivolesi, ha ideato e realizzato il progetto di una «Bottega solidale» chiamata appunto «Il pane sul muricciolo».

«Il punto di partenza è stata la constatazione che anche qui a Rivoli, come in tante altre realtà, lo sforzo dei vari gruppi Caritas delle parrocchie cittadine non riesce a far fronte al numero dei nuclei familiari (500 sono quelli assistiti, per un totale di circa 1300 persone) che necessitano di aiuto per generi di prima necessità», spiegano i volontari coinvolti nell’iniziativa. Da qui l’idea di dar vita ad un progetto che non sostituisse ma affiancasse le iniziative già presenti, intervenendo dove le parrocchie non riescono ad arrivare. «Nella nostra Bottega, il ‘pane sul muricciolo’ saranno generi alimentari di prima necessità ma anche prodotti per la pulizia e per l’igiene. Semplice il meccanismo per ‘fare la spesa’: i gruppi caritativi delle parrocchie individueranno le famiglie più in difficoltà e distribuiranno loro dei buoni con cui potranno acquistare i prodotti. In questo modo cerchiamo di ribaltare la logica della normale ‘borsa’ distribuita ai bisognosi: saranno loro stessi a scegliere come usare il credito a disposizione, in un ambiente che garantirà accoglienza e riservatezza».

La Bottega (25 ad oggi i volontari, tra scout del Masci e parrocchiani rivolesi) è partira con orari di apertura limitati (mercoledì dalle 16 alle 18, e sabato dalle 9 alle 11); e assisterà inizialmente circa 50 nuclei rivolesi in difficoltà. «L’obiettivo», spiegano ancora i volontari, «è però quello di ampliare il servizio, adattandolo alle esigenze che emergeranno dalle famiglie».

La festa per l’apertura della Bottega (in via Collegiata nuova, presso la Stella) ha coinvolto domenica 29, con un «pranzo itinerante», i ragazzi del catechismo di tutte le parrocchie del centro di Rivoli. Un primo passo per sensibilizzare la comunità sull’esistenza del nuovo servizio, che si affianca a tante altre realtà per i più deboli già attive in città (come il dormitorio «Il Mantello di San Martino», nell’omonima parrocchia, o la Mensa del Povero a Santa Maria della Stella). «Per esistere abbiamo bisogno dell’aiuto dei nostri parrocchiani, a cui chiediamo di ‘adottare una spesa’: portando direttamente in bottega i prodotti normalmente usati in casa, o donando un offerta in denaro», è l’appello dei responsabili della Bottega.

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