Grugliasco, un nuovo polo per l'Università

Città metropolitana - Il sindaco Roberto Montà: "Sarà il piano urbanistico a ridisegnare la città, che punta su cultura e servizi". Imponente l'investimento delle parrocchie sui giovani 

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Grugliasco, un nuovo polo per l'Università

di Andrea Ciattaglia

L’ultimo atto del Consiglio comunale in carica a Grugliasco - le elezioni sono fissate (ancora non ufficialmente) per l’inizio di giugno, forse domenica 11 - sarà con tutta probabilità l’approvazione del nuovo Piano urbanistico, tra meno di un mese. Poi inizierà il periodo di attività ordinaria prima delle elezioni, nelle quali il sindaco uscente Roberto Montà si ricandida. Dalla cittadina alle porte di Torino (38 mila abitanti) passa il tour del giornale nei centri della prima cintura torinese, allargando lo sguardo sulle periferie urbane iniziato mesi fa dai quartieri torinesi.

Montà, che trasformazioni urbanistiche attendono Grugliasco?

Le più importanti sono sicuramente il progetto di raddoppio del Campus scientifico dell’Università di Torino, con il trasloco dei Dipartimenti di Chimica, Fisica, Scienze della Terra e Biologia dal 2020 accanto alle attuali sedi di Agraria e Veterinaria e il collegamento con il sistema ferroviario metropolitano attraverso la linea Fm5 Orbassano-Chivasso, che avrà una fermata nel quartiere Lesna, vicino al centro commerciale Le Gru.

Progetti a lungo termine, quindi. Nell’immediato, invece?

Sarà il Piano urbanistico a dirigere l’insediamento di nuovi abitanti o di realtà come imprese e aziende. È l’esito di un percorso durato alcuni anni. Uno dei capisaldi è l’incentivazione del riutilizzo degli spazi urbani da riqualificare e dell’insediamento di attività produttive o di servizio che sostengano l’occupazione locale. Grazie al regolamento comunale abbiamo la possibilità di dare incentivi, sotto forma di sgravio di parte degli oneri, per quelle realtà che assumono parte del personale residente nel Comune.

Anche il Comune di Grugliasco ha partecipato al Piano periferie del governo. In attesa dello sblocco dei finanziamenti statali, quali sono i progetti inviati a Roma?

Abbiamo indicato due zone di riqualificazione urbana, per un totale di oltre 3 milioni di euro. Borgata Gerbido è l’unica che negli ultimi vent’anni non è stata interessata da interventi di riqualificazione: è necessaria una riqualificazione a partire dalla viabilità e dall’arredo urbano. Nel progetto complessivo, per il quale il Comune ha stanziato 2 milioni di euro aggiuntivi, è compreso anche l’accorpamento della scuola dell’infanzia Casalegno con la primaria Baracca, i cui locali saranno rinnovati. L’altro intervento riguarda il quartiere Fabbrichetta.

Si tratta di una zona centrale…

Sì, non distante dal confine con Collegno. È una zona storica di Grugliasco, caratterizzata da edilizia pubblica: la viabilità e il verde erano stati pensati come spazi semi privati, a disposizione dei residenti. Non è più così: sono tragitti percorsi da moltissimi cittadini e vanno mantenuti al meglio. Qui l’investimento del Piano periferie sarà di 700 mila euro.

Se dovesse metterle in ordine di priorità e di numero, quali sono le prime e più urgenti istanze che i cittadini le pongono?

Il lavoro è il tema che emerge con priorità. C’è una domanda di lavoro delle persone che hanno passato i cinquant’anni e che si ritrovano disoccupate, un fenomeno grave. In molti casi si tratta di persone difficilmente occupabili per scarse competenze, disagi fisici, ridotta scolarità. La carenza di lavoro riguarda anche i giovani, certo, ma chi è uscito da poco dalla scuola o ha già affrontato il mondo del lavoro ha più risorse e capacità di trovare impiego.

Grugliasco è uno dei Comuni della cintura che, insieme a Torino, aveva sperimentato gli assegni di cura socio-sanitari per i non autosufficienti, disabili e anziani. Un modello di cura domiciliare di cui le associazioni e gli utenti chiedono il ripristino e che la Regione non eroga, con riduzioni del servizio nell’ordine del 70%...

Io considero il modello degli assegni di cura un modello virtuoso. E l’unico capace di rispondere alle istanze delle famiglie di malati e disabili che chiedono cure a casa. Per questo ci siamo anche battuti, con i ricorsi alla magistratura, contro la Regione per il mantenimento di quei servizi. In questi anni Grugliasco ha anche ampliato l’offerta di posti letto residenziali in strutture socio-sanitarie con l’ampliamento dell’Rsa Cottolengo in centro e una nuova struttura Rsa in corso Allamano, che sarà aperta tra poche settimane.

Adiacente a Torino, ma con attività anche rivolte verso i centri limitrofi della prima cintura metropolitana, a che punto è la collaborazione di Grugliasco con gli altri centri del territorio?

L’area omogenea Ovest, con la società pubblica Zona Ovest srl, attiva dal 2001, funziona per tavoli tematici, sui quali i centri capifila hanno la funzione di coordinare il lavoro delle altre amministrazioni. Grugliasco ha la delega ai «saperi, orientamento e formazione». In tutto sono altri dieci i Comuni rappresentati: Alpignano, Buttigliera, Collegno, Druento, Pianezza, Rivoli, Rosta, San Gillio, Venaria e Villarbasse. 

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Per i giovani c'è il "Go", l'oratorio cittadino 

di Stefano Di Lullo

Imponente l’investimento delle parrocchie di Grugliasco sui ragazzi e i giovani. Da due anni c’è, infatti, il «Go», l’oratorio cittadino che raggruppa i centri giovanili delle parrocchie dell’Unità pastorale 46 (San Cassiano, San Giacomo, San Francesco, Santa Maria) in unico luogo, il «Borgis» (via Giustetti12), l’oratorio di San Cassiano divenuto punto di riferimento per l’intera città.

«Come comunità», sottolinea il moderatore dell’Up 46 don Paolo Resegotti, «abbiamo voluto porre al centro l’accompagnamento dei ragazzi negli anni delicati della crescita e della formazione mettendo a disposizione un luogo dove possano sviluppare i propri talenti oltre l’orario scolastico, una ‘casa dei giovani’ sia per chi frequenta la parrocchia, sia per chi è ‘lontano’». 

Il «Go» è aperto tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.30, la «Boita», il bar-pizzeria, fino alle 24. Le attività spaziano dal doposcuola, con un progetto contro la dispersione scolastica, al cortile, dalla società sportiva al gruppo degli sbandieratori.

Un’attenzione riservata in sinergia con l’amministrazione comunale. Lo scorso anno l’associazione «Go» ha, infatti, firmato un protocollo d’intesa con il Comune sui giovani. La Città, riconoscendo la funzione sociale delle attività oratoriane, ha messo sul tavolo risorse a supporto dei progetti avviati e un patto di collaborazione strutturato. 

Le 4 parrocchie lavorano insieme anche sull’attenzione alle fragilità. Si è costituita di recente una commissione Caritas di Up che punta a realizzare un unico centro caritativo presso la parrocchia Santa Maria (via Latina 101).

«Stiamo contestualmente lavorando alla costituzione di un Tavolo», spiega don Resegotti, «che metta insieme Comune, consorzio socio-assistenziale, gruppi Caritas parrocchiali per delineare una strategia di intervento che accompagni le famiglie precipitate nella crisi verso una via d’uscita. Ciò in linea con l’Agorà del sociale che vede nell’abitudine a lavorare insieme la via per la risoluzione dei problemi sociali».

Stessa attenzione è rivolta anche dalle due parrocchie di Grugliasco ai confini con Torino, San Massimiliano Kolbe nell’Up 7, a sud di corso Francia, e Santo Spirito, nel quartiere Gerbido di Grugliasco, inserita nell’Up 19 di Mirafiori Nord.

«In parrocchia non ci sono grossi problemi di povertà», sottolinea don Franco Ferro Tessior, parroco di San Massimiliano, «si tratta di una popolazione che è invecchiata molto negli ultimi anni: il 50% dei fedeli ha oltre i 60 anni. Insieme all’Unità 7 stiamo strutturando un Centro d’ascolto per le necessità delle famiglie indigenti di tutto il territorio».

«Una zona a cavallo fra due periferie», evidenzia il parroco di Santo Spirito don Giovanni Bergesio, che è anche moderatore dell’Up 19 di Mirafiori Nord. «È diminuito il disagio sociale che ha sempre caratterizzato la zona periferica, ma rimangono rilevanti i problemi della povertà e del lavoro». L’Up 19 ha da poco costituito due Commissioni, una sull’Agorà sociale e una sui giovani.

Significativa la presenza, accanto alla parrocchia, di «Casa Giobbe» che da 27 anni accoglie dodici malati di Aids. Numerosi i volontari di Grugliasco che prestano servizio nella casa che lavora per il reinserimento sociale dei malati. 

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