Dare un futuro alla città. Il piano strategico di Torino

Il piano di Urbancenter prevede la riqualificazione della Falchera, dell’ex Westinghouse, della Manifattura Tabacchi; avvio della variante 200 nella così detta spina 4, realizzazione della linea 2 della metropolitana.

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Dare un futuro alla città. Il piano strategico di Torino

Sono ambiziosi e progetti del Comune di Torino per i prossimi anni; queste le prospettive per la Città annunciate dall’Assessore comunale Stefano Lo Russo durante la conferenza stampa in occasione dei vent’anni del Piano Regolatore di Torino.

 

Torino è un’altra città: programma

“Torino è un’altra città”: ecco il claim del calendario di appuntamenti che da febbraio a dicembre 2015 racconteranno ai e con i cittadini la trasformazione della capitale sabauda dal 1995, quando Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi firmarono il Piano Regolatore, ad oggi.

Si inizierà il 25 febbraio con “10100 Torino”, un ciclo di incontri in loco con gli autori di alcuni dei progetti appena terminati o in fase di ultimazione che hanno cambiato il volto della Città. Ogni appuntamento sarà introdotto da alcune video interviste fatte ai cittadini che avanzeranno pareri, elogi e critiche. Sarà questo il punto di partenza per un dialogo tutto torinese. I primi a intervenire saranno, alle 18, il direttore Andrea Busto e l’architetto Alex Cepernich che racconteranno il Museo Ettore Fico di via Cigna 114.

Si continuerà poi nel mese di marzo, e sino a novembre, con il ciclo di conferenze “Eredità del piano regolatore”, per approfondire i principali aspetti del Piano Regolatore, attuali e in fase di implementazione.

Il processo di trasformazione urbana che ha attraversato Torino nell’arco degli ultimi vent’anni verrà invece raccontato tramite una mostra permanente esposta nella sede dell’Urban Center Metropolitano, in piazza Palazzo di Città 8bis, da giovedì 21 maggio. Quattro chiavi interpretative - la Città Patrimonio, la Città Condivisa, la Città mobile e la Città innovativa e Sostenibile – per ripercorrere la storia del capoluogo piemontese.

“Torino è un’altra città” sarà poi accompagnata, durante tutto l’anno, da un nutrito calendario di appuntamenti con le arti performative. Con cadenza quindicinale, da metà maggio a metà novembre, si parlerà di trasformazione urbana tramite la musica, il teatro, la danza e l’arte.

Per i più giovani, per i cittadini di oggi ma soprattutto di domani, sono stati pensati alcuni laboratori come “Tutta la mia città” e “The city I like”, in modo da raccogliere le loro impressioni, le loro idee, le loro aspettative e per avvicinarli sempre più al territorio.

Il calendario con tutte le iniziative è consultabile sul sito www.urbancenter.to.it.

 

Torino è un’altra città: un po’ di storia

Negli ultimi vent’anni Torino è cambiata profondamente. Come ha ricordato durante la conferenza il Sindaco Piero Fassino, <la nostra Città è passata dall’essere fulcro industriale, manifatturiero e produttivo, a scoprire nuove vocazioni. È diventata Città universitaria, centro di ricerca, capitale della cultura, dello sport. Torino ha scoperto un nuovo profilo, una nuova identità, a cui è inevitabilmente seguita una trasformazione urbana>. Il Piano Regolatore della Città è uno dei documenti più significativi che ha concretamente influito sul processo di riqualificazione fisica, ambientale e sociale e che è tutt’ora in discussione per le prossime trasformazioni del sistema locale e del paesaggio urbano.

È negli anni ’80, nel momento di massima crisi della produzione, di dismissione delle grandi aree industriali, che si inizia a ripensare la Città, progettandola e ridisegnandola. Tre gli assi strategici principali - la Spina Centrale, l’asse del Po e l’asse di Corso Marche – dove collocare le nuove destinazioni (il loisir, il terziario, le funzioni metropolitane). Il dibattito urbano continua ancora oggi, quando molto è stato fatto ma molto è ancora da fare, come il passante ferroviario o la zona Spina 3, nella prospettiva di una futura Torino eterogenea e metropolitana.

 

Irene Famà

 

 

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