Commercio Equo, botteghe in difficoltà

Torino, quartiere San Paolo: la cooperativa Baobab ha chiuso il negozio di via Frejus. Le vendite sono in calo, campanello d'allarme per tutto il vasto settore dell'economia solidale

Parole chiave: commercio equo (2), botteghe (1), baobab (2), solidale (6), crisi (35)
Commercio Equo, botteghe in difficoltà

Del caso Baobab si occupa il settimanale diocesano La Voce del Popolo sul numero del 22 febbraio, accompagnando la cronaca con approfondimenti e testimonianze di Daniela Fossat, Chiara Cuttica, Marco Fracon. «Il Baobab di via Frejus chiude! Il 21 febbraio. Tutto al 50% di sconto». Il cartello è stato affisso sulla vetrina del negozio di via Frejus 127 (Borgo San Paolo) dalla cooperativa Baobab, attiva a Torino dal 1992 sul fronte del commercio equo e solidale.  Dopo la recente chiusura di un altro punto vendita in via San Secondo, la cessazione di via Frejus ridurrà la presenza di Baobab ad una sola bottega in via Saluzzo 83, sede storica della cooperativa, anch’essa in difficoltà di bilancio.

Dal 2012 Baobab (www.baobab-to.org) lancia appelli ai torinesi perché sostengano l’impegno della cooperativa nel commercio equo. La solidarietà non è mancata, ma il 2014 ha aggravato la situazione di crisi portando un ulteriore calo delle vendite (10%).

«Il territorio del quartiere San Paolo non ha risposto pienamente al messaggio di solidarietà di Baobab» commentavano sabato scorso le volontarie Lilia Bianco e Paola Craveri, preparando gli scatoloni in vista della chiusura del negozio.  «La crisi economica incide sul calo delle vendite – afferma il presidente di Baobab Maurizio Crozzoli – ma non è l’unico fattore a metterci in difficoltà. Sono per noi diventati insostenibili i costi fissi legati all’affitto e alle spese dei locali, le pratiche burocratiche per la gestione della cooperativa».

«Si registra poi scarsa informazione – osserva Crozzoli - sulla reale attività delle cooperative del commercio equo e solidale: il deficit di conoscenza non favorisce l’adesione delle popolazione. L’attività del commercio equo non si limita a sostenere il Sud del Mondo, ma mira a creare una coscienza critica nei consumatori per una società solidale, un ottimo antidoto alla logica dello sfruttamento e alla nascita di crisi economiche nel nostro Paese e nella nostra città».

Le cooperative del commercio equo contribuiscono all’animazione sociale del territorio con progetti di sostegno alla disabilità, servizio civile volontario, valorizzazione del chilometro zero e di artigiani locali che trovano nel commercio equo una 

vetrina per la propria attività, compresi i prodotti di Libera e del Gruppo Abele e di altre cooperative sociali. «Il nostro principale obiettivo è divulgare, attraverso la vendita di prodotti, banchetti informativi, incontri in parrocchie, scuole ed associazioni, informazioni sui produttori, sulle condizioni dei Paesi di provenienza, sul lavoro, la cultura e le tradizioni locali, per sensibilizzare i consumatori sui temi del consumo responsabile. Tale commercio alternativo, costruendo rapporti paritari con i paesi produttori, tende a favorire processi di auto-sviluppo che superino le logiche caritative e assistenziali». «Il prossimo passo – conclude Crozzoli - sarà valorizzare il lavoro in rete con le cooperative sociali dell’area torinese».

La rete torinese. Stanno vivendo una stagione difficile anche altre cooperative del commercio equo - come «Mondo Nuovo», I.so.la», «Ponte», che sono socie di «Altromercato», una delle maggiori organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiana, costituita da 130 cooperative e associazioni no profit che gestiscono localmente oltre 300 punti vendita.

La cooperativa Mondo Nuovo (www.mondonuovo.info) è nata nel 2001 dall’unione di alcune esperienze di Commercio Equo e Solidale sul territorio di Torino e provincia, oggi gestisce sei botteghe: tre a Torino (via XX Settembre 67, via San Donato 43 e via San Marino 63), una a Chieri (via Vittorio Emanuele II 113), una a Poirino (via Amaretti 1/c) e una a Trofarello (via Roma 13). Lo scorso luglio ha chiuso i battenti la bottega a Torino in via Garibaldi.

Cento volontari e 18 dipendenti prestano la propria attività professionale a servizio di questa cooperativa che conta 500 soci. «Le vendite sono diminuite – rileva  Silvia Bergamo di Mondo Nuovo - la clientela diventa sempre più occasionale, i prodotti più venduti sono quelli alimentari, in particolare caffè e cioccolato. Negli ultimi mesi sta venendo meno anche il sostegno delle parrocchie con banchetti informativi di sensibilizzazione, anche se è comunque ancora forte l’appoggio del mondo dell’associazionismo cattolico». «È sempre più diffusa l’idea che il commercio solidale – osserva la Bergamo – sia legato esclusivamente al Sud del Mondo: le botteghe equo-solidali, oggi sono laboratori attivi di consumo responsabile che tessono reti sul territorio ed offrono la possibilità di acquistare un’ampia gamma di prodotti locali, ecosostenibili, solidali, realizzati nel rispetto del lavoro e dell’ambiente».

La Cooperativa «I.so.la» (www.cooperativaisola.org) ha due botteghe, una a Torino in via Fratelli Vasco 6/b e una a Collegno (via Pianezza 4).

La Cooperativa il Ponte (www.coopilponte.org) comprende tre botteghe, a Rivoli (via Santa Croce 1/A), Avigliana (via Conte Rosso 3) e Giaveno (via Pacchiotti 35). Il Ponte in particolare sostiene un progetto di educazione popolare in El Salvador: garantisce il materiale didattico necessario al funzionamento della scuola e finanzia la costruzione di una biblioteca, all’interno della comunità di San Francisco Echeverria.

Campagna di sostegno. «Adotta la tua bottega» è la campagna contro la crisi che le cooperative Mondo Nuovo, I.so.la e il Ponte hanno lanciato per sostenere le 11 botteghe di Torino e provincia provate duramente dalla crisi economica attraverso l’invito ad adottare la bottega del proprio territorio. È possibile aderire acquistando prodotti a marchio «Adotta la tua bottega», il primo prodotto è la tisana del Buonumore, in vendita al prezzo simbolico di 10 euro.

Per informazioni www.adottalatuabottega.org

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