Torino al ballottaggio. Famiglia, scuola, educazione: intervista a Chiara Appendino

Abbiamo chiesto al candidato sindaco alla città di Torino Chiara Appendino considerazioni sui temi fondamentali della convivenza sociale e civica: persona e sua cura, difesa della vita, famiglia e scuola come ambito formativo fondamentale. Leggi le risposte al candidato sindaco Piero Fassino

Parole chiave: ballottaggio (5), Torino (730), famiglia (86), scuola (84), educazione (29), Elezioni (53), amministrative (13)
Torino al ballottaggio. Famiglia, scuola, educazione: intervista a Chiara Appendino

Ci sono temi che non dobbiamo eludere. Spesso capita che le parole del Vangelo che ispirano l’azione della Chiesa siano per convenienza assunte o respinte sul piano politico. Comprendiamo e ribadiamo la necessità della distinzione dei piani e la laicità della politica, ma non possiamo rimanere in silenzio estraniandoci  dal dibattito pubblico. La Chiesa, i cristiani tutti, sono chiamati a dialogare, collaborare e nel caso difendere la persona in tutti i suoi stati e momenti della vita. Ogni uomo, tutti gli uomini devono essere liberi, in pace e godere della dignità di persone. Per questo abbiamo deciso di riascoltare, prime del decisivo voto di ballottaggio domenica 19 giugno i candidati sindaco Piero Fassino e Chiara Appendino. In questo approfondimento pubblichiamo le loro riposte alle nostre sollecitazioni sui temi fondamentali della convivenza sociale e civica: persona e sua cura, difesa della vita, famiglia e scuola come ambito formativo fondamentale.

CHIARA APPENDINO

Famiglia: Isee, sgravi fiscali, sostegno di competenza comunale. Ci proponiamo di dare alle persone strumenti concreti per giocare un ruolo attivo nell’esercizio dei loro diritti fondamentali: diritto al cibo, alla casa, all'educazione, alla salute, alle pari opportunità. Non tutto è tra i poteri di un sindaco ma un sindaco è anche una voce che porta all'attenzione dei livelli politici più alti le esigenze del territorio. Ci impegneremo nella revisione dell’applicazione dell’Isee per l’accesso agli aiuti da parte di chi ne ha davvero diritto, ma anche per creare più punti di ascolto e, nell’ambito della riorganizzazione della macchina comunale, ci proponiamo di migliorare l’accessibilita alle abitazioni pubbliche. Nel mio programma ho inserito il tema del mutuo aiuto, delle abitazioni temporanee per far fronte alle emergenze. La famiglia deve essere un interlocutore dell’amministrazione, come pure gli anziani soli, i disabili che non sono più inseriti in un contesto familiare per ragioni anagrafiche, gli studenti fuori sede.

Scuole pubbliche e paritarie. Diritto allo studio, borse e edilizia scolastica. Le scuole paritarie, come potete leggere nel nostro programma, hanno la medesima dignità delle scuole pubbliche. Crediamo infatti che l’offerta complessiva di servizi sia una integrazione di tutto ciò che nel territorio riesce a rispondere ai bisogni delle famiglie. Il Comune ha una competenza specifica solo nella fascia 0-6 e su questa dovrebbe concentrare le proprie risorse. Sappiamo bene, infatti, che un corretto inserimento scolastico,  accompagnato da percorsi costruiti con una modalità collaborativa con i soggetti educativi torinesi, sia un investimento sul futuro della nostra città. Resta l’annoso problema della certezza delle risorse e della puntualità dei pagamenti da parte della Città ai gestori. Abbiamo un progetto di riorganizzazione della macchina comunale che, siamo certi porterà, a regime, uno snellimento burocratico. Con la tesoreria unica non è infatti possibile, e forse non sarebbe neppure corretto, avere soggetti privilegiati rispetto agli altri nei pagamenti, ma una buona amministrazione deve garantire a tutti il rispetto delle norme, come ad esempio i 60 giorni per il saldo delle fatture.

Diritti: dall’io al noi, difesa della vita e cura della persona: bambini, adolescenti e adulti e anziani. Quale idee per il Welfare? Anche a livello nazionale la collaborazione tra pubblico e privato sociale è sempre più una modalità di gestione del Welfare. Come pure la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini. Il fondo per il contrasto alla povertà educativa prevede la collaborazione tra pubblico e terzo settore. Nello stesso patto di stabilità è prevista una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede per i destinatari un progetto personalizzato di inclusione sociale sostenuto da servizi alla persona. È di ieri la legge sul dopo di noi, perfettibile, ma è comunque un segnale importante per le famiglie dei disabili e per le loro associazioni.

I bambini e i giovani sono il nostro futuro e per loro vogliamo rafforzare il diritto all’educazione, che non può non passare attraverso una riduzione dei costi di accesso ai servizi, ma anche le occasioni di incontro tra culture diverse in termini di scambio di esperienze, per favorire l’integrazione dei nuovi cittadini.

Quasi un quinto dei cittadini torinesi ha più di 70 anni, molti sono capaci e disponibili ad esprimere cittadinanza attiva, nel volontariato per esempio, altri devono essere aiutati, potenziando anche servizi come l’amministrazione di sostegno. Per tornare al tema della collaborazione col privato sociale, non dimentichiamo che Torino è la città dei Santi sociali, è un po' nel nostro dna unire le forze nei momenti difficili. Il Welfare non è di destra o di sinistra, richiede la collaborazione di tutti i talenti che ci sono sul territorio e io mi impegnerò a favorire collaborazione e sinergie.

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