Torino Spiritualità: a Sharing un progetto con i bambini

E' iniziata la rassegna sul tema "D'istinti animali". In periferia abbiamo raccolto una significativa esperienza

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Torino Spiritualità: a Sharing un progetto con i bambini

Giovedì 29 settembre Torino Spiritualità ha lasciato il centro città per arrivare nella periferia, nello specifico nel quartiere Pietra Alta, circoscrizione 6. Qui, grazie alla collaborazione dell’housing sociale Sharing Torino i giovani della 5A della scuola «XXV Aprile» hanno svolto il laboratorio tenuto da Emanuela Bartolini di Torino Spiritualità. Il luogo dove si è svolto l’incontro era già conosciuto dai bambini. Si trattava di una sala di Sharing nella quale già da anni si svolge per essi il doposcuola.

Il nome dell’attività è «Animani» e, come spiega Emanuela, «è un gioco di parole: ricorda la parola ‘animali’. Se si coprono le ultime due lettere compare ‘anima’ e, coprendo le prime tre, si legge ‘mani’; che saranno l’elemento più importante del laboratorio di oggi».

 I ragazzi hanno iniziato il laboratorio esplorando tutti i concetti secondo loro collegati alla parola «spirito», fornendo interessanti spunti di riflessione anche per gli adulti. È stata la riprova che essere giovani non significa non essere profondi.

Marco Fracon, che ha promosso il collegamento fra Torino Spiritualità e Sharing, ha ringraziato gli organizzatori della manifestazione torinese. «E’ stata una grande opportunità poter portare qui, grazie alla disponibilità di Torino Spiritualità e di Sharing Torino, un’attività di questo genere che apre i più giovani al dialogo. È infatti importante lavorare con bambini che provengono da culture diverse e che condividono il quotidiano. Perciò è fondamentale la collaborazione con le scuole del territorio e la progettazione comune con le maestre».

Questa non è un’attività fine a se stessa. «Esser ospitati nel cartellone di Torino Spiritualità con un evento del festival nel quartiere di Pietra Alta, con un laboratorio proposto da un attore sociale del territorio, favorisce l’integrazione delle periferie con il centro». Dopotutto, si è torinesi anche se si vive in periferia.

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