"San Donato, serrande chiuse: rilanciamo il commercio"

Intervista al presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato: "i negozi chiudono, ma le potenzialità ci sono. Servono più risorse, mentre l'amministrazione annuncia tagli pesanti. A rischio i servizi essenziali"

Parole chiave: Circoscrizione 4 (1), periferie (28), Torino (730), commercio (20), intervista (13)
"San Donato, serrande chiuse: rilanciamo il commercio"

Via via che si vanno definendo i confini del bilancio della Città, «le sedi decentrate sono costrette ad azzerare o quasi le attività discrezionali e garantire, se ci riescono, i servizi essenziali». È una amara constatazione quella di Claudio Cerrato, presidente della Circoscrizione 4 (Parella, San Donato, Campidoglio), ma anche coordinatore dei Presidenti di Circoscrizione che dice: «Il taglio dei bilanci è una realtà: nella programmazione, per le gare indette a fine anno 2016, abbiamo già dovuto tagliare le spese di un quarto. È assurdo in un momento in cui l'amministrazione comunale dice di essere impegnata in progetti per le periferie».

Proprio gli interventi del Piano periferie della Giunta Appendino prevedono interventi di manutenzione ordinari e straordinari su scuole e mercati (piazza Barcellona) e il completamento della riqualificazione del Parco Dora, con gli interventi sull’area Valdocco per permettere ai residenti di fruire anche di quella zona del parco e dello spazio pubblico ricavato sulle vecchie fabbriche dismesse.

Eppure, presidente Cerrato, anche a fronte di queste opere finanziate, lei non sembra soddisfatto. È cosi?

Nessuno disconosce gli interventi corposi che prevede il Piano periferie, da rifacimento totale delle strade alla manutenzione straordinaria degli edifici. Com'è noto però si tratta di interventi che erano già in fase esecutiva, mancavano solo le risorse, stanziate dal Governo centrale. Gli uffici tecnici del Comune avevano lavorato molto con la consigliatura precedente per arrivare a questo risultato. Il Piano però non è stato studiato per affrontare numerose priorità del quartiere, che sono ben evidenti ai residenti. L'amministrazione ha addirittura annunciato tagli pesanti, meno 25%, alle sedi decentrate: con queste cifre la manutenzione degli spazi pubblici sarà minore, ma la politica cittadina deve prendere atto che è ondivaga sul tema del rilancio dei quartieri lontani dal centro.

La questione delle risorse, tra sofferenze di bilancio e crediti esigibili in sospeso, è determinante per Palazzo Civico. A quando il rendez-vous con il Comune sulle risorse?

È questione di giorni. In queste ore andiamo definendo con l'amministrazione i capitoli da limare. Io non ho dubbi e sarà la posizione dei Presidenti delle Circoscrizioni di fronte all’assessore al Bilancio, Sergio Rolando: vanno almeno salvaguardati, senza che vi siano risorse in meno rispetto all'anno scorso, i servizi a disabili e anziani. 

Quali sono i nodi non affrontati dal Comune nel Piano periferie?

Molti temi di prospettiva dei quartieri, non di manutenzioni contingenti che sono importanti, ma non sufficienti. Il rilancio del commercio, per esempio: via San Donato, così come il basso San Donato sono in forte affanno da questo punto di vista. Aree che un tempo erano commerciali, oggi sono un'infilata di serrande chiuse, un deserto. Le potenzialità sul territorio però ci sono e vanno stimolate.

Che interventi potrebbe garantire il Comune?

Riprendere in mano i piani di sviluppo locale dei quartieri, anche dal punto di vista commerciale. Nella parte di quartiere adiacente al Passante ferroviario interrato sotto corso principe Oddone (piazza Statuto, corso Umbria, via Cibrario) San Donato può avere un nuovo sviluppo, bisogna intervenire.

A proposito del Passante, dopo molti anni di snervante attesa, il piano del ferro è stato definitivamente interrato. Adesso, a che punto sono i lavori della copertura del Passante?

Siamo all'ultimo miglio delle sistemazioni superficiali e dell'allestimento degli attraversamenti che permetteranno di rendere realtà la ricucitura fra il basso San Donato, l'area di Spina Tre a sud della Dora e il quartiere di Valdocco, separati per decenni dal trincerone ferroviario. Via don Bosco è già aperta. A breve lo saranno, finiti i doverosi collaudi, anche gli assi di corso Ciriè-corso Enrico Gamba e di corso Rosai-strada del Fortino.

Il Comune vi ha chiesto di individuare un progetto da realizzare, per il quale valuterà il finanziamento. Cosa avete presentato?

È stato individuato l’edificio di via Le Chiuse 66, l’attuale presidio Asl già di proprietà del Comune, come punto di aggregazione e sportello unico multi servizi. Contiamo nei prossimi anni di occupare con uffici e servizi della Circoscrizione due piani della struttura, mentre l’Azienda sanitaria ne occuperà uno. Poi c’è l’area di via Capelli, piazza Campanella che da anni attende riqualificazione.

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