Salone del Libro, addio Torino
L'annuncio che non ci voleva. Gli editori a maggioranza decidono di abbandonare la sede storica dal 2017 e andare a Milano
Una coincidenza non proprio ben augurante. Nel giorno in cui la famiglia Agnelli abbandona Torino, arriva la notizia della bocciatura da parte dell’associazione degli editori per il Salone del Libro 2017. Una notizia durissima che cala sulla città come una macigno. L’Aie ha, infatti, deciso a maggioranza di dare una possibilità a Milano rinnegando Torino, nel trentennale del Salone del Libro.
Gli editori escono anche dalla Fondazione torinese. Dopo la rottura con Torino, nasce la nuova società con editori e Fiera. L'evento si terrà a maggio nei padiglioni di Rho-Pero ma coinvolgerà tutta la città. Investimento da 3,3 milioni. L’alternativa di Milano dunque ha battuto (32 presenti, 8 astenuti, 7 per Torino, 17 per Milano), che farà comunque il suo trentesimo Salone del Libro al Lingotto. Ma il duello fra Milano e Torino si è risolto in una bocciatura della capitale sabauda del Libro. Non sono bastati il lavoro istituzionale del sindaco Chiara Appendino e del presidente della Regione Sergio Chiamparino, il pressing dei ministeri, l’annuncio dell’arrivo di un nome come Massimo Bray (ex ministro della Cultura) alla guida della Fondazione per il Libro. Tutto ora è da riscrivere ma per la città è una caduta rovinosa.
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